Recupero delle frazioni, per Assergi previsti 98 milioni in 5 anni - 8.172.534,74 Euro nel 2014

 Secondo la tabella di marcia del Comune, i primi interventi per il recupero dei centri storici delle frazioni partiranno nel giro di qualche mese. Sono 206 i milioni di euro previsti per quest’anno nel piano di ricostruzione presentato dal Comune e destinati a 13 paesi, quelli dove il terremoto ha causato danni strutturali e sociali più pesanti. Poi via via, così come indicato nella tabella, i lavori riguarderanno tutti i paesi. Complessivamente la somma stimata per il recupero degli edifici privati nel cuore della città e negli altri borghi è di circa 1 miliardo 623 milioni di euro. Secondo lo studio elaborato dall’assessorato alla Ricostruzione, per il recupero dei centri storici dell’Aquila e delle frazioni serviranno 5 miliardi, uno all’anno per il quinquennio che va dal 2014 al 2018. E ulteriori 800 milioni per il 2013. «Somme non negoziabili», ribadisce il Comune, «senza le quali non sarà possibile rispettare il cronoprogramma». Intanto, sulla ricostruzione, si registra l’intervento del consigliere provinciale Pierpaolo Pietrucci (nella foto). «Nelle more della costituzione degli Uffici speciali per la ricostruzione, molti cittadini lamentano un preoccupante stallo nello smaltimento delle pratiche per la riparazione e ristrutturazione degli immobili. Un problema che riguarda, in particolare, proprio i Comuni del cratere, dove, in luogo degli uffici singolarmente e localmente preposti all’esame delle pratiche, oramai chiusi, devono sorgere nuove strutture centralizzate. Sono molti, del resto, i problemi e le criticità più volte avanzati dai sindaci del cratere che, peraltro, hanno spesso lamentato una scarsa attenzione, in termini di ascolto, nei loro confronti. È arrivato, invece, il momento di ascoltare le problematiche del territorio. Nello stesso tempo è necessario giungere a un momento di sintesi e di reale confronto tra i Comuni del cratere, quello del capoluogo e i due coordinatori delle strutture speciali Aielli ed Esposito. Un terreno aperto, una sorta di laboratorio volto a snellire i processi di ricostruzione, ottimizzare le risorse, promuovere una progettualità condivisa e, pertanto, più efficace. Credo che queste funzioni possano e debbano essere assolte in Provincia dalla commissione per la ricostruzione. Dunque», conclude Pietrucci, «propongo che essa diventi la sede deputata e ufficiale per tali periodici e regolari momenti di confronto, dove elaborare istanze e proposte condivise da recapitare al governo. Il nostro territorio, per imprimere una svolta decisiva alla ricostruzione, ha bisogno di unità e condivisione, in luogo delle divisioni che, finora, hanno provocato difficoltà di comunicazione e ritardi nei risultati»

 



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