Folla di ragazzi ai funerali del giovane ingegnere scomparso dopo un malore

Dolore e incredulità. Due sentimenti che ieri, ai funerali di Mauro Ciancarella, il giovane morto improvvisamente due giorni fa, erano quasi palpabili. Centinaia di persone hanno salutato il giovane nella chiesa di San Giovanni Battista, a Civitatomassa, frazione del Comune di Scoppito, chiesa troppo piccola per contenere tutti quelli che hanno voluto salutare il ragazzo scomparso. Accanto alla chiesa, su una rete di recinzione, due striscioni con due frasi firmate da Vasco Rossi. Le stesse parole che Mauro suonava: «Io che credevo alle favole/ e non capivo le logiche/ è una fortuna che sono... ancora vivo!» e «È nell’aria ancora il tuo profumo dolce, caldo, morbido come questa sera/ mentre tu... non ci 6 più». Davanti alla mamma Anna, il papà Ugo, il fratello Massimo e la fidanzata Maria Grazia, il vescovo ausiliare monsignor Giovanni D’Ercole nell’omelia promette «Voi non siete soli. Il vostro Mauro che non potete toccare più come una volta da questo momento è entrato nel vostro cuore per non lasciarvi più». Mauro Ciancarella, che lavorava all’Aventis di Scoppito e suonava la chitarra in una cover band di Vasco Rossi, è morto improvvisamente due giorni fa dopo un malore che non gli ha lasciato scampo.

 



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