Fanno il giro d’Italia le immagini dell’orso riverso sull’A24 a Tornimparte

 Ha superato la recinzione dell’autostrada, alla ricerca del sentiero perduto. Ha invaso la carreggiata e ha sbarrato la strada a un’automobile che l’ha travolto e ucciso. Rocco, un esemplare di orso maschio di età compresa tra i 3 e i 4 anni, è morto ieri mattina finendo contro una Golf guidata da un aquilano che, spavento a parte, è rimasto fortunatamente illeso. L’episodio, una nuova maledizione per la popolazione degli orsi bruni marsicani, si è verificato ieri, intorno alle 6, sull’autostrada L’Aquila-Roma, a circa quattro chilometri dal casello di Tornimparte e dalla galleria di San Rocco. Da qui la scelta del nome con cui chiamare quel povero orso rimasto intrappolato in autostrada dopo essersi spinto in avanscoperta, alla ricerca probabilmente di un nuovo territorio in cui insediarsi. L’aquilano, alla guida della Golf Volkswagen, era diretto a Roma. Ma una decina di minuti dopo l’ingresso in autostrada, al chilometro 89, nel tratto del comune di Tornimparte in cui le carreggiate si trovano su due diversi livelli, si è visto attraversare la strada dal plantigrado che stava cercava inutilmente di venir via da quel luogo così innaturale. Inutile il tentativo dell’orso Rocco di fiaccare la rete di protezione dell’autostrada per spingersi in alto, tra quei boschi così vicini e così irraggiungibili. E inutile il tentativo dell’automobilista di evitare l’impatto, visto che tutto si è svolto in una manciata di secondi. L’orso è stato travolto e sbalzato contro il guard-rail dove è finita anche l’auto rimasta pesantemente danneggiata. È stato lo stesso automobilista, seppur in preda a un forte choc, a dare l’allarme e ad aspettare sul posto l’arrivo degli agenti della polizia stradale del Coa ( Centro operativo autostradale). Con loro anche un veterinario della Asl, gli agenti del corpo forestale della stazione di Ovindoli e della polizia provinciale. E poi le guardie del Pnalm arrivate lì per assumere tutte le informazioni del caso e dare la propria collaborazione per ogni possibile esigenza. Livio Giammaria, il veterinario in servizio ieri alla Asl, e Carlo Ciuffetelli (Piano tutela dell’orso bruno marsicano) hanno trovato l’animale ormai privo di vita. Un viaggio alla ricerca di nuovi luoghi finito su quella lunga lingua d’asfalto. Una fine inimmaginabile per un orso, tanto più nella regione dei parchi, «dove ormai», per dirla con le parole del commissario del Pnalm Giuseppe Rossi, «i pericoli e i rischi per questo grande predatore persistono tutti. Anzi, aumentano quotidianamente». I primi rilievi, poi l’orso è stato caricato su un furgone. Disteso nel vano del veicolo, sotto il pelo folto, l’orso è apparso fragile, più piccolo di quanto possa sembrare dalle immagini di un documentario. Ma è stata la dentatura sana e forte, che spuntava dalle fauci rimaste socchiuse, a far capire dov’era la sua forza. Che, però, non gli è bastata a vincere la lotta con quelle automobili che, attraverso l’autostrada, tagliano la Valle Orsara. E poi l’odore forte dell’animale ormai senza vita che sfata l’ultima immagine del peluche amico di tutti i bambini, dell’orso Yoghi creato da Hanna-Barbera. Oggi il trasferimento all’istituto zooprofilattico di Teramo dove verranno eseguiti ulteriori accertamenti sanitari sulla carcassa dell’animale. Giammaria ha definito insolita la presenza di un orso in un territorio così vicino all’Aquila. «Un incidente grave perché l’orso bruno è una specie molto delicata e da tutelare nel migliore dei modi». E carico di emozione è stato anche il racconto di Felice Donati, dirigente della polizia stradale del Coa. «Amo le escursioni sui monti: quell’orso avrei voluto vederlo lì e non morto sulla mia autostrada» ha commentato Donati. «Si tratta di un incidente raro in Abruzzo, fortunatamente sia per gli automobilisti che per gli orsi. Per raccontarne uno analogo» ha aggiunto «occorre tornare almeno 19 anni indietro: allora un orso fu investito e ucciso sull’autostrada A-25, nei pressi di Magliano dei Marsi, in direzione Pescara. Con i miei agenti (due le pattuglie impegnate) abbiamo controllato attentamente la zona in cui è avvenuto l’impatto. Siamo andati avanti e indietro per circa un paio di chilometri alla ricerca del punto in cui l’orso potrebbe aver superato la rete di protezione. Ma non siamo riusciti a trovare nulla. Siamo pronti ad ampliare il raggio della ricerca, ma quella per gli uomini è una zona impervia, molto scoscesa: sarà difficile trovare il punto in cui quel povero animale è riuscito ad entrare in autostrada. Poi ancora un pensiero rivolto all’orso. «Un esemplare veramente bello, pelo morbido. Certo, un orso me lo sarei aspettato più grande: ma non sono un esperto. In quel punto le sedi stradali sono sfalsate, quindi la zona di arrivo, per esclusione, può essere una sola: quella di Tornimparte».

- da Il Centro -



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