L’Aquila: Tromboni vecchi e nuovi

- di Sante Acitelli - Tratto da “ilcapoluogo.com” alcune frasi di attori decrepiti del dramma aquilano accompagnati dalle ultime “star” che sembrano cadere dalle nuvole come se avessero scoperto la situazione aquilana soltanto oggi! prima Berlusconi poi l’ex ministro Barca adesso il neo ministro Bray, ogni tanto c’è qualcuno di passaggio che viene a fare lo “struscio” a L’Aquila; personalmente mi sono rotto le palle di sentire e vedere ‘sti personaggi riempirsi la bocca di frasi fatte, pii desideri e false  promesse. Sono sempre le stesse parole, parole e parole!

dice il ministro alla Cultura Bray: Posso solo dire che a L’Aquila tornerò spesso (eccone un altro…). Uno dei miei compiti sarà ascoltare le competenze del nostro Paese (ancora…….), il nostro dovere è dare anche speranza (speranza??? ma quale speranza i soldiiiiii), riscoprire il concetto della Bellezza(cioè ?!?!?!??!).

il “famoso” archeologo Settis ha messo in guardia dai rischi che corre la città di L’Aquila: «E’ ancora una nuova Pompei. Bisogna evitare che diventi solo una Disneyland (mi sembra di averla già sentita sta frase……)

Vittorio Sgarbi   ha aggiunto che la ricostruzione di questa città è un dovere a favore dell’umanità e sarebbe un delitto non ricostruirla dov’era e com’era (ehhhhhhhhh film già visto e rivisto)

Il simposio di questi intelligentoni  ha approvato addirittura un documento che rimette la ricostruzione di L’Aquila al centro delle priorità del Paese (aiutooooooooo). Gli storici dell’arte si sono messi a disposizione della comunità aquilana per collaborare alla rinascita del centro storico( ma finora dove eravate?????)

Che il flusso di finanziamento sia costante e che l’andamento dei lavori sia trasparente. Ancora: L’Aquila dov’era com’era. Che non si ricorra a demolizioni o a improprie modernizzazioni del tessuto urbano . Che si rinunci ad ogni progetto di trasformare L’Aquila in una sorta di “L’Aquilaland”. No a parcheggi sotterranei e centri commerciali a spese del tessuto storico e monumentale. Il tempo tuttavia è scaduto: bisogna fare in fretta. Il sindaco Massimo Cialente ha ricordato che metà dei cittadini si trova ancora fuori casa, facendo cenno ai colpevoli ritardi della burocrazia visto che perfino le risorse stanziate non sono state ancora accreditate. (st’ultimo “pezzo” è veramente una presa in giro ed un’offesa all’altrui intelligenza: frasi trite e ritrite, luoghi comuni, parole di rito e basta)

a queste persone anzi, personaggi, chiedo soltanto una cosa per dignità e rispetto: statevene a casa, non ci venite più a L’Aquila che già abbiamo i personaggi locali che fanno di tutto per offendere il territorio e  la gente

cifone

 



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