TERREMOTO: IPOTESI DI RICOSTRUZIONE

Cantiere "Assergi 2" nella foto (post di Sante Acitelli)


Terminata la fase dell'emergenza è iniziata quella della Ricostruzione; con quali caratteristiche e modalità? Innanzitutto occorre tener conto delle modifiche del territorio post sisma. Due, soprattutto, le nuove realtà con le quali confrontarsi che hanno cambiato "l'asset" ovvero la presenza del progetto "C.A.S.E. di Assergi 2", realizzato nell'ex area della CO.GE.FAR., che ci vedrà coabitare con un numero equivalente di residenti uguale all'attuale e la presenza di numerevoli prefabbricati in legno che vedranno la scomparsa di orti ed are. Quella che si è venuta a creare è una situazione nuova, di eccezionale portata per il nostro territorio e che deve coinvolgerci in modo chiaro, definito per affrontare i cambiamenti sociali ed economici ai quali sarà soggetto Assergi.

Vorrei, allora, invitare tutti gli "assergitti" a confrontarsi su un modello organizzativo per costruire, insieme, il nostro futuro.

Un'ipotesi di modello potrebbe essere rappresentato da un'unica "centrale di coordinamento" alla quale partecipino tutte quelle risorse umane (ovviamente disponibili) che apportino le loro competenze tecniche e professionali e che, insieme, costituiscano una "cabina di regia" per:

- capire la politica locale che deve gestire la ricostruzione nell'aquilano

- confrontarsi con gli enti locali quali il Comune, la Provincia, la Regione, il Parco, il Laboratorio

- coordinarsi con altre realtà similari dei territori limitrofi (ONLUS, Amministrazioni Separate, Centro Turistico)

- coinvolgere attività imprenditoriali già presenti sul territorio

- informare costantemente la popolazione e renderla partecipe delle scelte.

Questi obiettivi potrebbero essere affrontati e raggiunti individuando una serie di tematiche quali:

  • salvaguardia e sostegno alle attività locali (allevamento, ricezione turistica, imprenditoria locale)
  • recupero dei beni storici ed artistici (motori di richiamo turistico)
  • recupero e ristrutturazione del centro storico
  • recupero delle infrastrutture rurali (pagliare, carrarecce, siti esterni al "castello").

Un esempio di come intervenire operativamente per il centro storico!

Suddividere il centro storico in maxi aggregati ognuno dei quali dia origine ad un unico progetto organico come se fosse un unico edificio, ferme restando la singole progettazioni delle singole proprietà private e nel rispetto delle scelte delle imprese fiduciarie; tale modalità di intervento potrebbe essere l'occasione per "aggiustare" malformazioni del tessuto urbano, razionalizzando recuperi e costruzioni e/o adottando nuove tecnologie / soluzioni energetiche.

Un esempio relativo al recupero di beni storici!

Ricercare finanziamenti, presentando progetti, attraverso programmi comunitari o fondazioni che abbiano come finalità proprio questi tipologie di interventi superando le quasi certe "impasse" governativo - burocratiche dovute ai tempi ed alle priorità di intervento, essendo ovvio che la disponibilità di finanziamenti vedrà privilegiare il centro di L'Aquila.

 

Espongo tutto ciò con la speranza che si aggiungano proposte concrete ed anche critiche costruttive al riguardo.

 

cifone



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