Il consorzio «Gran Sasso L’Aquila e terre Vestine" punta sul lusso

Non solo turismo, ma «Tourism Experience» di tipo lusso sul modello dell’albergo diffuso di Santo Stefano di Sessanio. Fanno sul serio i 40 soci del neo nato consorzio «Gran Sasso L’Aquila e terre Vestine». Si tratta del soggetto previsto dalla Regione per il rilancio del turismo sul territorio. Ogni Dmc (Destination management company) potrà partecipare al bando regionale. Presidente del Cda degli operatori dell’Aquilano è Alfonso D’Alfonso. Il capitale sociale è di centomila e 500 euro, rispetto ai centomila minimi previsti. Il capitale è interamente privato ad eccezion fatta per il parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga che ha anche messo a disposizione la sua sede. A partecipare sono cento operatori di primo e secondo livello, ossia coloro che già facevano parte del consorzio «Terre Aquilane», presieduto da Stefano Cardelli con i suoi 40 soci. E proprio quest’ultimo è uno dei vice presidenti della Dmc insieme a Lorenzo Grazian. Sono 16, invece i comuni coinvolti con i propri operatori. Tuttavia le singole amministrazioni comunali, fra cui quella aquilana, non parteciperanno al consorzio, ma entreranno in partnership. In questo modo il Cda intende preservare il fine privatistico del consorzio. Della partita fanno parte come coordinatori tecnici anche Antonio Stroveglia e Claudio Ucci che ha abbozzato un embrionale piano per far decollare il turismo. Si comincia a promuovere quello che c’è: ossia la montagna invernale e quella estiva e il relax. Nell’immediato si lavorerà ad altri prodotti fra cui: eco turismo, turismo culturale, enogastronomico, didattico naturalistico, religioso, etnico di ritorno alle origini, fly & drive, turismo sportivo. Si vuole dare una nuova connotazione legata alla storia con il brand «Terre dei Popoli», mentre il core business è rappresentato da, ambiente risorse cultura. Il consorzio andrà a scuola di turismo da Toscana, Umbria, Trentino e Svizzera. Da subito lavorerà ad una mappatura dell’attuale offerta e potenziale target da individuare in Europa. Si punta a un target medio alto, vacanze brevi intense, e magari anche costose (Luxury). Aeroporti di riferimento saranno Roma e Pescara. L’Aquila ci sarà quando sarà pronto. Qualità è dunque la parola d’ordine sia nel modello Luxury, che in quello spirituale meditativo. A breve gli operatori dovranno fare i conti con la ricettività che all’Aquila sembra livellata verso il basso, di qui la necessità del consorzio di mettere in piedi corsi tesi all’accoglienza. La città dell’Aquila potrà ricavarsi un ruolo in tutto ciò che non potrà essere tuttavia quello che era prima del sisma. «Ci auguriamo che ci sia un’azione di coordinamento dei consorzi e che ci aiuti in questo il polo regionale del turismo - ha spiegato il presidente Alsonso D’Alfonso - Auspichiamo di essere in Rete con tutti e che ci siano tempi brevi per i riconoscimenti in modo da essere operativi per l'Estate, altrimenti tutto sarà vanificato».

 



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