Critiche al cronoprogramma del Comune: «Soldi per ricostruire subito le frazioni»

Critiche al cronoprogramma del Comune sulla ricostruzioen dei centri storici delle frazioni arrivano dall’ambientalista Maria Scarsella. «Secondo il cronoprogramma elaborato dal Comune, alcune frazioni possono iniziare i lavori nel 2014, altre nel 2016 (San Vittorino, Valle Sindole), nel 2017 (Cansatessa, Colle di Preturo, Colle di Sassa, Collemare, Foce di Sassa, Pagliare) o nel 2018 (San Marco di Preturo, San Pietro alla Ienca). Pagliare ha diverse famiglie ospitate nel progetto case, altre assistite in modo diverso, molte che risiedono fuori sede, ma che solitamente tornavano per lunghi periodi ogni anno. Queste ultime sono state escluse dal ritorno per ben quattro anni, a cui se ne aggiungeranno altri quattro per iniziare i lavori ed altri per ultimarli. Significa che a molti di loro, già in età avanzata, è negata la possibilità di trascorrere l'ultimo periodo della loro vita nel luogo dove sono nati. Esiste una trattamento diverso tra individui che hanno subito la stessa tragedia, evidenziato nei diversi tempi di inizio lavori, senza, quindi, pari opportunità.Quel bene non esiste più e sarà così per lunghi anni ed è palese il danno affettivo ed economico. C'è la possibilità» dice Scarsella «che molte persone abbandonino la città-territorio per non tornarci, anche perché esausti da quattro lunghi anni (e gli altri che si preparano) di sofferenze e di incertezze. L'Aquila si è candidata formalmente come capitale europea della cultura per il 2019, ma è utile ricordare che sin dalla sua fondazione è città-territorio, quindi, non è pensabile una candidatura, mancante di una parte importante come le sue frazioni. Nell'erogazione delle somme per la ricostruzione devono essere incluse anche quelle per il rifacimento delle strade, dei cavi elettrici e telefonici (tutto da interrare) delle reti idriche e fognarie. Per queste ragioni chiedo che il governo eroghi tutte le somme necessarie per la ricostruzione per porre fine a molte discriminazioni e ad uno stillicidio continuo che sorprendentemente è peggiore del terremoto».

 



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