REGOLAMENTO INDENNIZZI AL PATRIMONIO ZOOTECNICO PER I DANNI CAUSATI DALLA FAUNA SELVATICA

L’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga ha presentato oggi il nuovo “Regolamento per gli indennizzi al patrimonio zootecnico per i danni causati dalla fauna selvatica”, con una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Presidente dell’Ente, Arturo Diaconale, il Direttore Marcello Maranella, il Responsabile del Servizio di Ricerche Scientifiche, Federico Striglioni e la Prof.ssa Lina Calandra, del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila. Presenti i tecnici del Parco che hanno partecipato al processo di revisione del regolamento, allevatori e associazioni di categoria, alla conferenza stampa ha partecipato anche il nuovo Coordinatore del CTA del Parco del Corpo Forestale dello Stato, Carlo Console.

La particolarità e sostanziale novità del regolamento, che giunge a 10 anni dal precedente, è l’essere scaturito da un processo di revisione ed integrazione partecipato dall’Ente Parco e da tutti i portatori d’interesse dell’area protetta: imprenditori zootecnici e loro associazioni e veterinari ASL. A tal proposito due sono stati gli elementi sottolineati dal Presidente Diaconale: il metodo, in primis. «Non è usuale – ha detto -  che venga prescelta, da parte di un ente pubblico, una prassi di condivisione su tematiche tanto importanti e delicate»; e il risultato, giacché «un Regolamento siffatto costituisce un valore aggiunto e un’indiscutibile buona pratica nella governance dell’area protetta».

Risultato e processo sono significativi anche per il Direttore Maranella – che considera il Regolamento «un ottimo punto di incontro tra le attese degli imprenditori del settore zootecnico e ciò che il Parco può fare in applicazione delle Legge 394. A tal proposito – ha spiegato - si è cercato di fare in modo che il peso della protezione dei grandi carnivori, come il lupo, sia equamente distribuito, prevedendo eque modalità di corresponsione degli indennizzi, più oculate modalità di accertamento del danno e l’introduzione di norme di prevenzione, onde favorire buone pratiche di gestione».

Striglioni ha sottolineato come gli indennizzi concessi dal Parco siano tra i più elevati in Italia ed ha fornito un quadro di sintesi degli elementi più innovativi e migliorativi del Regolamento. Il cui complesso iter ha visto il supporto scientifico della Prof.ssa Lina Calandra, che ha coadiuvato il processo partecipativo. «Ringrazio l’Ente Parco – ha sottolineato la ricercatrice – per aver voluto affrontare un percorso inedito ed impegnativo. Infatti, se metodo ed obiettivi erano chiari fin da subito, non altrettanto scontato era il risultato. Un risultato che va oltre il regolamento in sé e che consiste nella vera eccellenza di un capitale umano e comunicativo, grazie al quale il Parco può essere visto non più come  “nemico”  ma come un interlocutore che ascolta e del quale avere fiducia».


 



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