Gran Sasso, la ricetta di Cialente Il sindaco: "La stagione non è in pericolo"

Un’azienda che fa acqua da tutte le parti. E che rischia di affondare, se non si riparano le falle in tempi stretti. Sul futuro del Centro Turistico Gran Sasso pesano 7,5 milioni di debiti, con i dipendenti che non prendono lo stipendio e proclamano lo stato di agitazione. E poi si devono sbloccare i 15 milioni dei fondi Cipe, necessari per avviare il piano di rilancio, legato anche all’ingresso di Invitalia nel pacchetto societario. Il sindaco Massimo Cialente in questi giorni sta cercando di tappare i buchi, con una serie di iniziative, e smentisce le voci allarmistiche, sottolineate anche nella riunione della commissione Territorio, quando è stata sviscerata la relazione dei revisori dei conti. «La prossima stagione invernale non salta», dice il sindaco, «e se tutti i tasselli del puzzle vanno al loro posto, entro la fine del mese la barca del Ctgs tornerà a galla e si potrà programmare il rilancio». I tasselli da incastrare non sono pochi. In settimana se ne discute a Roma, in sede di Comitato di indirizzo. «Poi, per assicurare la riapertura della stagione e ripulire l’azienda dai debiti», aggiunge Cialente, «presenteremo un emendamento al bilancio comunale per la ricapitalizzazione. Ho dato mandato al cda e ai revisori dei conti di avviare la trattativa per le transazioni coi creditori: se accetteranno, entro il 15 giugno li paghiamo. E sono in contatto con la banca San Paolo per ricontrattare il mutuo per la Scindarella». I bandi per i lavori agli impianti e alle strutture ricettive sono pronti. Ma servono i 15 milioni Cipe. «Saranno disponibili», assicura il sindaco, «non appena arriva la bollinatura della Corte dei Conti. Si potranno sistemare le seggiovie delle Fontari e della Scindarella e ristrutturare ostello e alberghi. Penso che il primo passo per rilanciare il turismo sul Gran Sasso, sia invernale che estivo, sia migliorare la ricettività. Con i soldi che avanzano, entro il prossimo anno sarà sostituito l’impianto delle Fontari e rinnovato il Pozzello, in modo da aprire una nuova pista a Vallefredda». C’è quindi il discorso privatizzazione: «Ho incontrato i rappresentanti di Invitalia», aggiunge, «e subito dopo l’approvazione dei 15 milioni la società affitterà un ramo d’azienda del Ctgs. Invitalia entra con una quota, che servirà a ripianare l’anticipo di bilancio e dovrà, al massimo entro un anno, individuare il gestore privato degli impianti e delle strutture alberghiere. Un’operazione di cui ho messo al corrente anche il ministro Zanonato». Il sindaco anticipa anche una novità: «Abbiamo una proposta di project financing per la realizzazione di un campeggio alla base della funivia, di cui si è già discusso in conferenza dei servizi con la Regione: una grande struttura, in grado di ospitare fino a 1500 persone, che potrebbe dare tra i 60 e i 70 nuovi posti di lavoro. Sarebbe una svolta. E nei prossimi giorni», conclude Cialente, «ci sarà un incontro con gli usi civici e i sindaci dei comuni pedemontani, per parlare del rilancio complessivo di questo lato del Gran Sasso». Sempre a giorni, si andrà a modificare lo statuto comunale per adeguarlo alla spending review e procedere alla nomina del nuovo cda del Ctgs: alla guida, secondo la nuova normativa, ci sarà non più un presidente ma un amministratore delegato.

- da Il Centro -
 



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