Strutture scolastiche provvisiorie l’esperienza aquilana raccolta in Emilia

Quando avvenne il sisma del 2009, il Dipartimento di Protezione civile aveva nominato da poco un responsabile a capo di un settore denominato «Infrastrutture e strutture post-emergenziali». Doveva servire a realizzare strutture provvisorie nel caso ci fosse una situazione di emergenza. Venne scelta l’ingegnere Manuela Manenti, libera professionista emiliana conosciuta perché “un mostro” nel campo dell’edilizia provvisoria. Neanche a farlo apposta, di lì a poco avvenne l’irreparabile. È questa donna che sta dietro ai Musp (moduli ad uso scolastico provvisorio) e anche a qualche villaggio Map, come quello di Onna. Ieri in occasione del convegno «Scuola una priorità. La cultura della sicurezza, salute e benessere in Abruzzo ed Emilia Romagna», che si è tenuto al Salone della ricostruzione, Manenti ha fatto il punto sugli edifici scolastici aquilani ed emiliani. In Emilia le strutture scolastiche provvisiorie si chiamano Est (Edilizia scolastica temporanea), ma ce ne sono anche di altri tipi che vengono semplicemente affittati dai Comuni. «Qui abbiamo portato l’esperienza aquilana», ha spiegato la Manenti, al fianco, tra gli altri, dell’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano e del senatore emiliano Claudio Broglia, all’epoca del sisma sindaco di Crevalcore. In entrambi i casi sono state realizzate per le scuole delle strutture antisismiche, di fascia cosiddetta “A” (ad alto risparmio energetico), prive di barriere architettoniche. «All’Aquila abbiamo trovato un terreno montano pieno di faglie, quindi più difficile per costruire. In Emilia, invece, un territorio in prevalenza pianeggiante», ha spiegato l’ingegnere. All’Aquila è stato necessario fare larghi sbancamenti, come nel caso della scuola Carducci o della Mazzini, e a volte anche cambiare sito. Come nel caso del Musp di Arischia, «inizialmente localizzato proprio sopra una faglia». Un’ altra differenza tra le scuole provvisorie delle due aree colpite dal sisma, sta nei numeri: all’Aquila sono stati realizzati 31 Musp (per 8mila ragazzi), in Emilia 58 (tra Est e strutture in affitto), con dentro 17mila ragazzi.

 



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