Elevate decine di sanzioni ai cercatori di tartufi

Sorpresi senza tesserino e per di più con cani sconosciuti all’anagrafe canina. Si fa incisiva l’offensiva da parte della Forestale dell'Aquila contro i cacciatori di tartufi che in barba alle leggi più elementari che governano la raccolta del prezioso tubero, continuano imperterriti a danneggiare irrimediabilmente la crescita del tubero. In particolare nei giorni scorsi gli agenti della Forestale di Fontecchio hanno dato avvio a controlli a tappeto ai raccoglitori di tartufi, dopo la recente apertura della stagione per la raccolta del cosiddetto tartufo estivo, meglio conosciuto come scorzone. A oggi i soli agenti hanno elevato una decina di sanzioni amministrative, per inosservanza alla legge che impone ai cercatori di tartufo, il possesso del tesserino di idoneità alla ricerca, per diverse migliaia di euro. Gli investigatori della Forestale hanno provveduto anche a sequestrare i tartufi raccolti. L’attività di polizia giudiziaria è andata oltre. Sempre gli agenti della stazione di Fontecchio, nell’ambito degli stessi controlli, hanno provveduto a elevare una decina di sanzioni amministrative, nei riguardi dei proprietari dei cani, utilizzati per la ricerca del prezioso tubero. Le sanzioni sono state comminate perché i cani non erano stati registrati all’anagrafe canina nazionale e dunque non dotati di microchip con lettore digitale. Sanzioni anche in questo caso per alcune migliaia di euro che si vanno a sommare alle altre precedentemente irrogate. Controlli mirati anche questi, per evitare (come accaduto più volte in passato) l’abbandono indiscriminato dei cani da tartufo, da parte dei proprietari quando il loro infallibile fiuto comincia per svariati motivi (riconducibili alla malattia o alla vecchiaia) a fare cilecca. Durante i controlli, alcuni dei ricercatori di tartufo hanno tentato la fuga, altri di disfarsi del tubero (stila spacciatore di sostanze stupefacenti) escamotage che non sono serviti a nulla. Recentemente le sanzioni amministrative sono state aumentate: si è passati da un minimo di 200 euro a un massimo di 4 mila e 500 euro, con sanzioni accessorie che prevedono la sospensione del tesserino e fuori il periodo consentito anche la revoca dello stesso.

    
 



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