Gran Sasso, gli operatori turistici battono cassa

 Mentre il Comune stringe per chiudere l'operazione con Invitalia e avviare la privatizzazione del Centro turistico Gran Sasso, affidandosi al manager della ricostruzione Paolo Aielli, gli operatori turistici della montagna battono cassa e i dipendenti dell'azienda non prendono lo stipendio da aprile. Nel momento in cui l'amministrazione comunale, per avere il via libera ai 15 milioni di euro dei fondi Cipe e varare il piano di rilancio, si appresta a cedere in fitto un ramo d'azienda a Invitalia e a tirare fuori 2,6 milioni per far partire la prossima stagione invernale, l'associazione «Gransasso360», che riunisce albergatori e commercianti, parla di «mala gestio» e chiede una sorta di risarcimento danni: «Chiediamo al Comune», scrive l'associazione, «uno stanziamento a favore delle imprese a rischio di chiusura o in difficoltà a causa delle conseguenze sull'economia locale dalla mala gestio del Centro Turistico. Tale richiesta viene con forza formulata provocatoriamente come minimo atto di equità rispetto all'imminente ulteriore sovvenzione di fondi dei cittadini aquilani a favore della Spa comunale, pari a 2 milioni e 600mila euro. Se infatti viene sovvenzionata con i soldi degli aquilani l'amministrazione che ha prodotto un danno, come minimo si deve fare lo stesso per gli operatori aquilani vittime dirette di quel danno, pena l'estinzione di un tessuto economico prima che riuscisse eventualmente a vedere la luce un piano di sviluppo finora solo ipotizzato». Sul futuro del Centro Turistico pesano 7,5 milioni di debiti. Il piano di rilancio ieri è stato al centro della riunione della commissione bilancio, a cui hanno partecipato anche il presidente del Ctgs Umberto Beomonte Zobel e Aielli. «Andava trovato un modo per chiudere le falle», ha spiegato Aielli riferendosi alla situazione debitoria del Ctgs, «e Invitalia non è stata disponibile a entrare nella società rilevando il 49% delle quote. La strada individuata è stata quella del fitto del ramo d'azienda, con cui Invitalia dovrà versare 500mila euro all'anno, fino a quando non arriverà il partner privato, e si farà carico di perdite per 1,1 milioni. Se si conclude l'operazione e se il Comune, con un emendamento al bilancio, stanzia i 2,6 milioni per la prossima stagione, allora il Comitato d'indirizzo sblocca anche i 15 milioni. A questa fase del piano di rilancio, seguirà quella degli investimenti e privatizzazione».



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