GRAN SASSO INSTITUTE: APERTE ISCRIZIONI, CON NUOVO RETTORE L'UNIVAQ SI AVVICINA

Sono fisica, matematica e scienze sociali le tre aree di ricerca per cui è possibile iscriversi alla nuova scuola aquilana di dottorato internazionale, il Gran Sasso Science Institute.

Il polo d'eccellenza che porterà il nome del capoluogo in giro per tutto il mondo sta per aprire i battenti, e già da lunedì 3 giugno è attivo il bando per iscriversi. Fino al 15 luglio tutti i candidati dovranno inviare il proprio curriculum per la candidatura, e tra questi ne saranno scelti 40.

Le preiscrizioni prima che fosse lanciato il bando “sono state superiori al centiaio e anche per le iscrizioni ci sono già da ora numeri molto alti”, spiega il neo rettore dell'Università dell'Aquila, Paola Inverardi, che fa parte del comitato ordinatore e promette un "rapporto più stretto" dell'ateneo con il Gssi, al contrario di quanto volesse l'uscente Ferdinando Di Orio.

I fortunati 40 potranno approdare nel capoluogo abruzzese e studiare con docenti del calibro di Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984 e Guido Martinelli, direttore della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.

“Nel momento della chiusura dei bandi esamineremo tutte le applications (le domande di iscrizione, ndr) - spiega ad AbruzzoWeb il direttore Gssi, Eugenio Coccia, già direttore del Laboratori del Gran Sasso dell'Infn - e verranno ammessi ai nostri studi solo i migliori 40, che riceveranno una borsa di studio e l'alloggio dove dormire”.

“La nostra idea è quella di far studiare i ragazzi per tutto il primo anno con docenti selezionati in base alla loro eccellenza - prosegue - Questi vengono dagli Stati Uniti, Germania, Grecia e molte altre nazioni di ogni continente”.

Durante il secondo anno gli allievi dovranno scegliere un progetto specifico in base al dottorato frequentato, Fisica astroparticellare, Matematica, Informatica e Scienze urbane, a cui si dedicheranno per i restanti 2 anni, “e su questo progetto, poi, faranno la tesi”.

La sede dell'istituto è stata acquistata vicino al centro storico della Villa Comunale, in viale Francesco Crispi numero 7, dove si trovava l'Isef  (Istituto superiore di educazione fisica).

Alla fine del triennio i giovani conseguiranno la qualifica accademica di 'dottore di ricerca' dalle istituzioni partner, che sono la Fissa di Triste per i corsi di fisica e matematica, Sant'Anna di Pisa per le Scienze Sociali, e l'ImT di Lucca, per l'informatica.

“I primi tre anni il Gssi sarà in fase sperimentale - conclude il presidente - e per ora dobbiamo essere associati con istituzioni accreditate”.

Il progetto, finanziato dal governo italiano e dalla Regione Abruzzo, prevede risorse per la ricerca per oltre 30 milioni di euro da spalmare sul triennio.

Per dare qualche numero, i giovani scelti per studiare al Gran Sasso Institute riceveranno borse di studio annuali di 16.160 euro lordi l'anno, nel caso di previdenza e assistenza inclusa, mentre 15.276 euro, nel caso di assistenza privata.

L'UNIVERSITA' CAMBIA STRATEGIA

Il rettore uscente Di Orio è sempre stato contrario all'iniziativa, come scritto in una lettera inviata agli ex ministri dell'Istruzione Francesco Profumo e della Coesione territoriale Fabrizio Barca, giunti in città il 1° agosto scorso proprio in occasione della discussione dei dettagli del piano strategico.

"Costosa e avulsa dalla nostra realtà", l'ha definita il rettore uscente. "Prendo atto dell’esclusione del rettore e di autorità accademiche dell’Università dell’Aquila dalla presentazione del piano strategico del Gran Sasso Science Institute (Gssi) in una giornata significativamente dedicata a “L’Aquila Città degli Studi universitari e della ricerca”.

Opinione diamentralmente opposta quella della Inverardi che, dal 1° ottobre prossimo, succederà proprio a Di Orio come rettore e che già da tempo fa parte del comitato ordinatore dell'istituto, “Sono stata da sempre a favore di questa iniziativa - spiega a questo giornale -  che non si colloca in contrapposizione all'Università dell'Aquila, ma anzi, permetterà di potenziare l'intero sistema di istruzione abruzzese”.

“Si tratta di un'iniziativa strategica appoggiata da un certo numero di osservatori esterni, come ad esempio l'Ocse, ma anche il Governo, e mi sembra ci siano elementi di polemica - continua la Inverardi - Con l'Università ci saranno rapporti più stretti di quanto siano stati fino ad ora. Mi auspico, inoltre, che diventi un'istituzione della città di successo e si che potranno allargare i temi di interesse”.

 

- da AbruzzoWeb -
 



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