Indagato un agente di polizia e una donna per le rapine negli uffici postali di Assergi e Monticchio

C’è anche un agente di polizia nel mirino degli inquirenti chiamati a far luce sulle tre rapine condotte tra novembre e marzo negli uffici postali di Assergi e di Monticchio. L’agente, in servizio alla Questura, sarebbe indagato per concorso in rapina nei tre colpi per i quali, la sospettata è una donna che ha agito con volto coperto, parrucca e pistola. Un’azione fulminea che nei due colpi registrati ad Assergi il 29 novembre 2012 e il 21 gennaio fruttò rispettivamente 1.800 e 1.500 euro. Nell’ultimo caso, il 19 febbraio a Monticchio, furono prelevati 900 euro, il tutto senza che i testimoni dell’accaduto potessero attivarsi in tempo utile per cercare di avvisare le forze dell’ordine. Intercettazioni ambientali spingerebbero gli inquirenti a ritenere che l’agente, difeso dall’avvocato Paolo Vecchioli, abbia fornito l’arma utilizzata in occasione della rapina. Ma c’è di più. In almeno un caso, la possibile autrice dei colpi sarebbe stata avvistata con una divisa di ordinanza fornita – secondo una tesi d’accusa ancora tutta ancora da dimostrare – dallo stesso agente. Ieri, al palazzo di Giustizia di Bazzano c’è stato un incidente probatorio volto al riconoscimento della presunta rapinatrice, davanti al giudice Marco Billi. I dipendenti degli uffici postali non avrebbero però riconosciuto la donna sospettata delle tre rapine. La donna, assistita dagli avvocati Roberto Madama e Massimo Costantini, resta comunque indagata, insieme all’agente. Entrambi hanno sempre negato di essere in qualche modo coinvolti con gli episodi a loro ascritti.

 



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