Progetto Case, alloggi vuoti, multe per chi non ha diritto

Mentre il Comune ribadisce le cifre (23 alloggi liberi al progetto Case, 6 Map e 51 appartamenti in manutenzione) al presidente della Commissione di Garanzia e controllo, Raffaele Daniele, non resta che prendere tutto il dossier dei dati in suo possesso, fare una bella relazione per il consiglio comunale e poi eventualmente girare tutto alla Procura della Repubblica, ammesso che non stia già agendo motu proprio. Dei dati non v’è certezza. È ancora questo, in estrema sintesi, il concetto che toglie il sonno non solo al presidente, ma all’intera opposizione. Sapere quante sono le case libere in tempo reale non è solo un capriccio, ma un diritto. Tuttavia la dirigente Del Principe cerca di far capire perché il dato è soggetto a continue variazioni: «Immagini che oggi ci sia un appartamento vuoto, ma che mentre noi parliamo lo prenoti un’altra persona, oppure che due persone decidano di scambiarsi di alloggio. Ecco dunque, che la variazione interessa già tre appartamenti». Per la dirigente «è molto difficile caricare tutti i dati cartacei in tempo reale nella banca dati sulla quale comunque si sta lavorando». Dello stesso avviso il sindaco Massimo Cialente che tuttavia ricorda ai furbetti: «Chi non ha diritto di stare nelle Case pagherà 40 euro al giorno di multa per tutto il tempo di permanenza senza titolo». Insomma non potrà più accadere che chi ha terminato i lavori della propria abitazione danneggiata, come ha ricordato il sindaco «dica alla propria cognata di subentrare come accaduto in passato». Una ammissione implicita dunque quella del primo cittadino che il problema esiste e come. Proprio durante la seduta dell’ultima infuocata commissione dedicata all’argomento, una assegnataria del progetto Case di Bazzano spiegava che il suo vicino di casa è tornato dal settembre scorso ad abitare nella sua casa ristrutturata, eppure l’appartamento del Case è rimasto vuoto (e non è in riparazione). A far andare su tutte le furie il presidente della V, Raffaele Daniele, è stata la mancanza di risposte dell’assessore Pelini alle domande circostanziate. «Quelle poche che ha dato - spiega - non sono state suffragate da prove». Nessuna risposta a quelle che dunque possono essere definite domande retoriche: «È vero che sono assistiti abitanti di case Ater classificate A? - lo ha incalzato - È vero che hanno avuto alloggi di emergenza, cittadini con case classificate B».

    



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