GRAN SASSO, SI TENTA IL RILANCIO - Dal Comune i soldi per il salvataggio del Centro Turistico

 Un buco di 1 milione e 550mila euro che va ripianiato, pena il fallimento del Centro Turistico del Gran Sasso. La relativa delibera è stata già approvata dalla giunta, ora spetterà al consiglio comunale. Nel frattempo, il sindaco Massimo Cialente perora la causa della stazione sciistica aquilana: la scorsa settimana, con la delibera alla mano, ha convinto il Comitato di valutazione del ministero della Coesione territoriale a stanziare i 15 milioni dei fondi Cipe destinati al piano di rilancio. Ieri, ha incontrato prima il consiglio di amministrazione del Ctgs e poi la sua maggioranza: in entrambi i casi per condivedere l'atto e preparare il terreno alla seduta dell'assise consiliare che dovrà dare il via libera al provvedimento con cui il Comune si farà carico di ripianare il debito accumulato dall'azienda lo scorso anno, dopo aver già previsto 630mila euro per far ripartire la prossima stagione. «Questo buco che supera il milione e mezzo», ha spiegato il sindaco dopo la riunione con il cda, «è stato determinato nel 2012 da una revisione del bilancio, che portava una serie di antichi errori, che è stato così ripulito (c'erano ad esempio molte cifre riferite a vecchi ammortamenti). Per coloro che ritengono il Centro turistico ridotto a un colabrodo, comunico che abbiamo già fatto un bilancio semestrale 2013 al 30 giugno. Ebbene abbiamo "solo" 125mila euro di perdite, che farebbe prevedere, se tutto restasse così, un deficit per il 2013 di 200-250 mila euro. Un risultato importante», ha sottolineato Cialente, «se si pensa al numero di addetti a tempo indeterminato (circa 30) e alla scarsa competitività di una stazione che ha solo due impianti. Tutto ciò mi conforta nel progetto, che vedo realizzabile, di andare a un grande rilancio del turismo estivo ed invernale sul Gran Sasso. Ringrazio quindi il consiglio di amministrazione del Ctgs». La delibera, definita impegnativa dallo stesso Cialente, deve però passare il vaglio del consiglio comunale: il presidente dell'assise Carlo Benedetti, a tal proposito, confida in un'assunzione di responsabilità da parte di tutti i consiglieri, maggioranza inclusa, e sulla pagine Facebook del sindaco ha commentato: «Voglio vedere in quanti ci assumeremo questa responsabilità». Per il progetto di sviluppo del Gran Sasso, oltre ai 15 milioni che arriveranno dal Cipe, dovrebbero aggiungersi altri 5 milioni della Regione: «Si tratta di ben 20 milioni», ha rimarcato il sindaco, «e cioè un'occasione irripetibile per creare finalmente un nuovo progetto di sviluppo e lavoro. È una decisione impegnativa, sulla quale abbiamo lavorato a lungo e con grande responsabilità. Ma non vi sono alternative: va condivisa, altrimenti si andrà al fallimento, alla chiusura del Centro turistico e alla perdita dei 15 milioni». La decisione del consiglio comunale è attesa anche dai 30 lavoratori del Ctgs, ai quali, dopo mesi di ritardo, sono stati pagati gli stipendi di maggio e giugno, ma che voglio mantenere alta la guardia e per questo vanno avanti con lo stato di agitazione, proclamato nelle scorse settimane. Il loro futuro è collegato alla tanto attesa operazione di privatizzazione dell'azienda, che avrà però come passo preliminare l'ingresso nella società, con l'affitto di un ramo d'azienda, di Invitalia, che dovrà poi individuare il partner privato. Una parte degli attuali dipendenti dovrebbe essere ricollocata da Invitalia, gli altri verranno impiegati nella gestione del progetto Case. Ma le incognite sono tante.

- da Il Centro -


 

 


Guarda l'intervista all'ing. De Angelis

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