Lettera del 1807, firmata da alcuni cittadini di Paganica, per chiedere provvedimenti per il Raiale

Cari amici di "Assergi Racconta", oggi pubblichiamo una bella Lettera del 1807, firmata da alcuni cittadini di Paganica, e diretta all’Intendente della Provincia Duca di Alanno, per chiedere provvedimenti atti a prevenire i danni causati dalle frequenti alluvioni dal Torrente Rajale. La lettera ci è stata inviata dall'amico Fernando di Paganica.

Eccellenza:
I sottoscritti Cittadini della Comune di Paganica supplicando umilmente espongono a V. E. ritrovarsi la loro patria allo sbocco di una profonda valle, nella quale discendono tutte le acque delle falde di circa venti miglia delle montagne appennine nella parte del Gran Sasso d'Italia.
Questa critica situazione rende in certo modo mette a rischio l'esistenza di buona parte della loro Comune, spesso devastata da immensi alluvioni, che d'improvviso l'assalgono di giorno, e di notte, abbattendo i muri, rompendo le porte, e riempiendo le case di acqua, e di lezzo, rapiscono, e trasportano le speranze, e i sudori de' poveri Agricoltori, tal che nel dorso de' monti circostanti, siano temporali di piogge dirotte, e tempeste, come spesso avviene anche replicate volte dentri l'anno, lasciando non solo lo spavento, e la desolazione, ma benanche la morte de' meno pronti alla fuga, e devastando l'infelice territorio, che ricuopre di sterili arene, e pietraglie, con danno grande de Possessori.
Per dar riparo a tanto male, e pericolo degli Abitanti, la di cui Chiesa Madre, si vede spesso inondata, non meno di gran numero delle prossime case; si è più volte considerato essere indispensabile dirigere, slargare, e sprofondare il fosso, che da scolo al Torrente rincalzato dalle passate inondazioni, e ristretto dall'Avara malizia de' Confinanti che han fatto danno Universale Criminose piantagioni di alberi lungo i margini.
Per facilitare l'esecuzione del progetto, si è più volte impegnato il Zelo dell'illustre Duca D. Lodovico di Costanzo, e l'Illustre Marchese Dragonetti si indusse a comprare un prato dai Signori Alessandri di Aquila, in mezzo al quale si fece lo scavo per meglio dirigere il fosso, e si è pure dichiarato permettere per lo stesso effetto la rottura di una porzione di un muro di un suo giardino.
A fronte però di tanta necessità, e del zelo di detti Signori per il pubblico bene, gli Amministratori della Comune non curano di attendervi, scusandosi non aver pronti gli espedienti da poter farne le spese.
Eccellenza, sono molti anni, che il Cassiere di questa Comune deve dar conto, e ne' tre primi anni, che si son calcolati, si vuole in debito di molte Centinaja; si obblighi dunque alla reddizione de' conti di tutti gli anni consecutivi, perché possa adempirsi al pagamento del debito della Comune attrassato fin dall'anno 1800, fatto per l'armamento provinciale, e frattanto si Costringa detto Cassiere al pagamento della Significatoria già fatta de' primi tre anni per impiegarsi nella rettificazione, sprofondazione, e slargamento del fosso predetto.
Gli oratori pertanto supplicano umilmente V. E. degnarsi delle sue provvidenze opportune sull'assunto.
E l'avranno a grazie, ut Deus.

Firmato con segno di + da Nicola Rosati, Bernardino Panepucci, Rosato Rosati, Marco Rossi.
Firmato di proprio pugno da Giancarlo Ciuca, Francesco De Vecchis, Luigi Piccirilli.


Paganica, 18 dicembre 1807



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