Ultimata con successo la Traversata del Gran Sasso

Il Gran Sasso, “alto, selvaggio, quasi irragiungibile” è simbolo di un Abruzzo ancora incontaminato. Con le sue imponenti vette, il Gran Sasso divide la regione Abruzzo in due parti: da una, i pascoli e le montagne aquilane, dall'altra le colline teramane che degradano verso il mare. Ricordiamo che fu proprio l'ascesa alla sua cima più alta, il Corno Grande, nel 1573, da parte del bolognese Francesco De Marchi a dar vita a tutto l'alpinismo europeo. In memoria di questo, le associazioni “Abruzzo Up n' Down” e “slowParks”, nei giorni scorsi del 10 - 13 luglio 2013 hanno organizzato appunto un viaggio davvero particolare: la Traversata del Gran Sasso d'Italia.

Il viaggio è durato 3 notti e 4 giorni con pernottamenti in hotel, B&B ed in rifugio. I partecipanti sono stati guidati da un Accompagnatore di Montagna esperto.

Dal piccolo borgo di Pietracamela, seguendo l'antica mulattiera che percorrevano i viaggiatori che da Teramo erano diretti a L'Aquila, si è saliti fino agli alti pascoli dei Prati di Tivo, attraversando gli ultimi boschi, con pernottamento in rifugio.

A partire dal secondo giorno, il cammino è diventato sempre più impegnativo sia perché i sentieri erano più accidentati, sia per la maggiore pendenza.
Chi ha preso parte alla traversata ha avuto, però, il piacere di vedere l'alba da 2433 metri di quota ed è infine arrivato alla vetta del Corno Grande, la cima degli Appennini, da cui si può osservare, stendersi all'orizzonte, il Mar Adriatico.

“Sò sajitu ajiu Gran Sassu, sò remastu ammutulitu: me parea che passu passu se sajiesse a j'infinitu..." (Da un'antica canzone abruzzese).


 



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