Aeroporto dei Parchi, chi troppo in alto va…cade sovente

DIMISSIONI DEL DIRETTORE CESARE ROSSI PER INCOMPATIBILITA’ SULLA GESTIONE DEI PROGRAMMI CON I VERTICI DI X-PRESS
di Stefano Leone

L’assenza si era notata già nella tanto strombazzata conferenza stampa tenutasi all’inizio di luglio a Roma. Cesare Rossi, Direttore dell’aeroporto dei Parchi dell’Aquila, non c’era. La cosa non era passata inosservata ma, da parte dei vertici della XPress, neanche una parola. Forse la cortina si silenzio si sperava potesse far passare inosservata l’assenza di Rossi. Come dire, non mettere la pulce nell’orecchio. Ora, il “post-holder” marchigiano, è venuto allo scoperto è sono venute fuori le sue irrevocabili dimissioni dall’incarico. In questi giorni Rossi è nelle Marche, ufficialmente per organizzare un’air show, dunque, un incontro con i vertici della società di gestione XPress, è probabile per fine mese. E’ questa la prima grave avaria nel “volo” di una infrastruttura aeroportuale, che da più settimane va sbandierando inaugurazioni e inizio attività volo, con una certificazione per l’esercizio all’aviazione commerciale che ENAC, al momento non ha rilasciato, e non lo farà a stretto giro di tempo. Cesare Rossi non è un uomo scelto da XPress. Lavorava già da tempo per la riorganizzazione dell’aeroporto, ai tempi della disorganizzata gestione Air Vallee. La XPress, se lo è, dunque, trovato in casa e lo ha confermato configurandolo nella posizione di Direttore. Ora, i nodi stanno arrivando al pettine. Non è difficile comprendere che evidentemente Rossi, che non è l’ultimo arrivato nel mondo aeronautico, anche se non ha avuto posizioni di rilievo in strutture a pianificazione nazionale, è entrato in rotta di collisione con i vertici di XPress, più specificatamente, con Giuseppe Musarella, amministratore unico della società calabrese titolare dell’appalto di gestione. A questo punto i tanto proclamati progetti avranno un brusco “arresto rapido”, sia nella prosecuzione della parte strettamente burocratica con ENAC, sia nella tanto sventagliata apertura alle rotte domestiche con Milano in testa. XPress si troverà ora nell’urgenza di nominare un nuovo “post-holder” (responsabile di sede). Senza questa figura (ma anche senza il safety-maneger) la gestione dello scalo è puramente virtuale. Intanto la società di gestione continua a fare affari. Ricordiamo che oltre i 200 mila euro all’anno nei primi tre anni di gestione, che arriveranno dal Comune dell’Aquila, ci sono gli 860mila euro che, attraverso la Regione, arriveranno dai Fondi Sociali Europei attraverso il canale Abruzzo Lavoro 3. Soldi pubblici, dunque. Non sarebbe sacrilego se, cittadini e istituzioni (il Comune ad esempio), si svegliassero dall’anestesia delle parole, di personaggi che stanno facendo della città terra di conquista per improbabili progetti. Anche l'aquila, (il reale uccello), per mangiare deve volare più basso.


 



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