SUCCIANO, LA NOSTRA BELLA SAGRA IN ONORE DI MARIA RITA VITALE

di Francesco Di Giandomenico

Oramai è conosciuto in tutto il mondo e ne parlano tutti: Succiano di Acciano è il paese dal cibo buono e dalle pance ben ristorate!

E guai a chi ammette il contrario: è dovere morale, se non di stomaco, partecipare anche quest’anno alla famigerata Sagra dell’arrosticino, tartufo e vino. In questi giorni, infatti, Succiano sta mettendo in mostra i suoi muscoli per preparare una delle feste più sentite nella Valle Subequana e più amate di tutti i tempi.

Da circa trent’anni uomini, donne, bambini di tutte le specie lavorano e pazientano per preparare questo avvenimento.

La sagra di Succiano è vista come il luogo di culto per tutti coloro che amano la buona cucina ed i prodotti tipici locali: la preghiera è l’ordinazione in cassa, i sacerdoti sono i camerieri che con tanta devozione e gentilezza servono i loro clienti nel migliore dei modi, la chiesa è il grande spazio accogliente dietro la piazza del paese e il Dio da invocare è il re dei piatti succianesi, proprio lui, da sempre: il tartufo.

Se qualcuno non conosce ancora questo speciale prodotto gastronomico, è bene che si converta ed è ora che faccia i bagagli e venga a Succiano!  Qui si potranno degustare i piatti della tradizione, come la pasta al tartufo o “all’ arrabbiata”, le bruschette al tartufo o al pomodoro e le tipiche mozzarelline al tartufo, oltre chiaramente agli appetitosi e caldi arrosticini, il tutto accompagnato da vino locale, birra ed altre bevande a piacere.

Si  è deciso inoltre di allestire il banco per i celiaci, per dare l’opportunità alle persone affette da celiachia di far degustare tutti i piatti succianesi.
La Pro Loco ha deciso che aprirà le danze il 26-27-28 Luglio.

E letteralmente aprirà le danze, perché per tutti coloro che dopo una bella mangiata vogliono dare libertà alle loro energie vitali, Sabato 28 ci sarà la discoteca in piazza a partire dalle ore 23:30. Le altre sere saranno animate diversamente.

Il clima di festa non manca, anche se quest’anno Succiano dovrà dimostrare con tale avvenimento, più degli anni passati, l’unità e il senso di responsabilità, perché ha perso (almeno fisicamente parlando) una cara sorella, una donna forte, la colonna portante soprattutto di questa grande festa: la cara Maria Rita Vitale. Lei ha insegnato ai suoi compaesani cosa significa l’amore, il dono di sé agli altri, la dedizione per le tradizioni locali, il senso del dovere, il rispetto umano ed il vero significato dello stare insieme e dell’allegria.

Si può festeggiare quanto si vuole e si può ricordare una persona defunta quanto si vuole, ma se si tengono lontani dalla propria mente questi valori, che nonostante tutto Maria Rita stessa insegna ancora, allora non si capirà mai il senso delle feste e della vita. Maria Rita ha lasciato questo mondo pochi mesi fa, ma ha lasciato anche questi valori eterni soprattutto a Succiano: amarsi a vicenda e quindi rispettarsi, perché siamo esseri umani e le feste sono momenti di aggregazione, di pace e di collaborazione reciproca, non manifestazioni di puro egoismo.

Ebbene, solo così facendo, anche la Sagra di Succiano acquisterà sempre di più un vero senso e in futuro non morirà affatto, come tante tradizionali feste dopo il sisma. C’è pericolo che accada il contrario! L’antidoto contro questa terribile malattia è ricordare che, se anche quest’anno è possibile mangiare quel gustoso piatto di pasta al tartufo, è anche merito di Maria Rita. Ognuno è tenuto a riflettere a ciò; anche chi non l’ha conosciuta, come tanti che tra pochi giorni accorreranno alla Sagra, può capirlo.

Succiano ha un compito importante, oramai da trent’anni: ha mantenuto la promessa di portare avanti la Sagra e questa promessa ha un valore anche grazie a Maria Rita ed a tutti quelli che ogni anno s’impegnano per una buona riuscita della festa. Guai dunque a chi vuole dimenticare tutto ciò: al contrario, significa che non ha capito nulla del significato vero dell’essere un paese vivo e vegeto e di continuare ad esserlo, sempre, nonostante le difficoltà.

Un monito per la Sagra di quest’anno può essere questo: buon appetito e buona riflessione a tutti.




 



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