TURISMO, LE PROPOSTE AL GOVERNO DA SANTO STEFANO DI SESSANIO

 Strutture ricettive come beni strumentali delle imprese tassate ai fini Imu con l'aliquota più bassa o, in alternativa, deducibilità dell'Imu; soppressione dell'imposta di soggiorno o la trasformazione in tassa di scopo; un Fondo destinato alle piccole e medie imprese turistiche. Sono tra le proposte al Governo contenute nel documento approvato dalla Commissione nazionale Turismo della Conferenza delle Regioni e Provincie autonome Italiane riunita a Santo Stefano di Sessanio. Presente ieri il ministro Massimo Bray che dopo l’incontro è partito per l’Aquila dove ha visitato alcuni cantieri soffermandosi su quello del Castello. Al termine dei lavoridi Santo Stefano coordinati dal'assessore al turismo della Regione Abruzzo, Mauro Di Dalmazio - Regioni e Province Autonome hanno ribadito la necessità che il turismo venga considerato finalmente fattore di sviluppo strategico, soprattutto in ragione della attuale crisi che attraversa il Paese. Nel merito delle proposte le Regioni hanno ribadito alcuni punti che si ritengono strategici e non più rinviabili. Innanzitutto la defiscalizzazione degli investimenti relativi alle ristrutturazioni delle imprese ricettive. «Questo aspetto è strategico per innovare il prodotto turistico e contemporaneamente promuovere ulteriori processi di riqualificazione urbana», commentano gli assessori. Nell'ambito della riorganizzazione della fiscalità Regioni e Province propongono che le strutture ricettive siano considerate beni strumentali delle imprese turistiche e pertanto ai fini dell'Imu tassate con l'aliquota più bassa. In alternativa occorrerebbe prevedere la deducibilità dell'Imu dalle tasse dell'impresa turistica. Altro questione è la riorganizzazione delle modalità di concessione dei visti all'estero «in forte collaborazione con l'Enit». Altra richiesta è la soppressione della imposta di soggiorno e, in caso di diniego, l’applicazione su base nazionale trasformandola contestualmente in tassa di scopo. Nel documento infine «si ritiene fondamentale una partecipazione coordinata all'Expò 2015. Ma ancora più importante le modalità di promozione e commercializzazione di questa importante vetrina sui mercati internazionali. Le Regioni ribadiscono che l'unico punto di riferimento nazionale per la promozione dell'Expò deve essere l'Enit».
 



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