Una mostra sugli zampognari a Calascio

 Si potrà visitare fino a domani la mostra «Li chiamavano pifferari. Zampognari mito dell'Abruzzo pastorale», allestita dall'Associazione Zampogne d'Abruzzo, con il patrocinio di Italia Nostra, nel Rifugio della Rocca a Rocca Calascio, uno dei luoghi simbolo del declino della pastorizia e compresa dal National Geographic tra i 15 castelli da favola del mondo. La storia dei pastori-musicisti appare nei 32 pannelli dell'esposizione che prende spunto da una mostra organizzata in Francia sul viaggio musicale di Hector Berlioz in Italia, nella quale fu rilanciata l'influenza esercitata dai pifferari abruzzesi sull'attività del compositore. Berlioz dedicò all'Abruzzo, dove venne più volte insieme a Felix Mendelssohn, la sinfonia «Harold en Italie», composta di quattro parti, di cui una intitolata «Serenade d'un montagnard des Abruzzes a sa maitresse». La mostra propone anche curiosità, come il ritrovamento di una partitura e il riferimento a recenti tesi sulla musica di «Tu scendi dalle stelle», di cui Sant'Alfonso M. de Liguori compose il testo, riprendendo melodie da tempo eseguite dai pastori abruzzesi. Per gli artisti, letterati e musicisti che temevano di avventurarsi in Abruzzo, terra percepita come aspra, con montagne selvagge e pericolosa per la presenza di briganti, era possibile imbattersi nei «pifferari» a Roma, dove arrivavano da tempo immemorabile nel periodo precedente il Natale, come pure a Napoli dove gli zampognari erano un'istituzione.

 



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