Università dell'Aquila a Superquark, il treno a levitazione magnetica UAQ4

Giovedì 29 agosto pv. andrà in onda su RAI 1 (ore 21,30), nell’ambito del programma televisivo “Superquark” condotto dal giornalista Piero Angela, un filmato dal titolo “Università dell'Aquila. Treno a Levitazione Magnetica UAQ4".

Il servizio è incentrato sull’Ateneo dell’Aquila quale importante ed affermato polo universitario. Le riprese documentano come l’Università degli Studi dell’Aquila abbia assicurato la continuità delle attività di ricerca e di didattica anche a seguito delle difficoltà e dei disagi causati dal sisma del 2009.

In particolare il filmato illustra i risultati tecnologici innovativi conseguiti in alcune attività di ricerca, svolte presso i laboratori della Facoltà di Ingegneria, quale quella sul treno a levitazione magnetica denominato UAQ4 (Università dell’Aquila modello 4) coordinata dai Proff. Giovanni Lanzara e Gino D’Ovidio.

I risultati ottenuti sono frutto di un’attività di ricerca pluridecennale sui sistemi di trasporto non convenzionali iniziata dal Prof. Lanzara alla fine degli anni ‘60 nell’Università del Kentucky e proseguita,  negli anni ’70, presso l’Università di Palermo. A partire dai primi anni ’90, in virtù della scoperta dei superconduttori e supermagneti, la ricerca è stata ripresa e definitivamente sviluppata presso l’Università dell’Aquila.

Il treno a levitazione magnetica può viaggiare a una velocità anche di 600 km l’ ora consentendo un risparmio di circa 7mila tonnellate di carburante l’ anno rispetto a un tradizionale treno ad alta velocità.

Rispetto ai treni a levitazione magnetica più noti, quali quelli tedeschi e giapponesi, le differenze tecnologiche dell’UAQ4 sono molte: quelle sostanziali riguardano soprattutto i principi fisici di funzionamento dell’apparato di levitazione. La caratteristica più innovativa risiede nel fatto che esso è l’unico sistema di trasporto terrestre che non ha resistenze ordinarie al moto, ad esclusione di quella aerodinamica, e pertanto, a basse velocità, ha consumi di energia trascurabili.

Il progetto del treno a levitazione magnetica è già stato presentato in occasione di tre grandi eventi recenti quali: il G8 (L’Aquila 2009), l’Esposizione Mondiale (Shanghai 2010) e il 150° anniversario dell’Unità d’Italia (Roma 2011).

Le riprese televisive sono state effettuate sia presso la struttura di Campo di Pile che ospita temporaneamente la Facoltà di Ingegneria sia presso la storica sede di Monteluco di Roio dove sono ubicati i laboratori nei quali è stata sperimentata con successo tale tecnologia.

La fruibilità dei laboratori e degli ambienti di ripresa, ubicati nella sede di Roio, è stata garantita grazie all’impegno del personale tecnico attivo in tale sede nonché al supporto del Prof. Dante Galeota (Direttore del DICEAA – Dipartimento di Ingegneria Civile Edile-Architettura Ambientale) e del Prof. Enzo Chiricozzi (già Preside di Facoltà). Il coordinamento operativo durante le riprese televisive è stato assicurato dal Prof. Gianfranco Totani, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria per l’Ambiente e Territorio.

"Ci si augura -scrivono Giovanni Lanzara e Gino D’Ovidio- che il servizio televisivo di Superquark rappresenti un evento di buon auspicio e propedeutico all’imminente ripresa delle attività didattiche che vedranno, a seguito del completo ripristino degli spazi, la presenza “vitale” degli studenti nella sede storica di Roio".

L’ UAQ4 è l’ unico treno a levitazione magnetica che non ha resistenze al moto – ad eccezione di quella aerodinamica – garantendo pertanto ridottissimi consumi energetici.

Come funziona.  (da www.mondoecoblog.com)

L’ UAQ4 è un treno a via guidata, ovvero un sistema in cui non vi è contatto fisico tra le parti fisse (guidovia) e quelle mobili (veicolo). Il sistema usa supermagneti distribuiti lungo la guidovia e superconduttori, raffreddati con azoto liquido, posti a bordo del veicolo.

I SUPERCONDUTTORI (da www.mondoecoblog.com)
“I superconduttori – spiega il prof. Gino D’ Ovidio – sono particolari materiali che al di sotto di una determinata temperatura, detta di transizione alla superconduttività, non hanno alcuna resistenza al passaggio della corrente elettrica ed espellono (completamente o in parte) i campi magnetici presenti al loro interno. I supermagneti, invece, sono materiali sinterizzati di tipo ceramico in grado di generare altissimi campi magnetici.”

“L’ interazione tra i campi dei supermagneti e i superconduttori genera contemporaneamente la sostentazione e la guida del veicolo in ogni fase del moto: in altri termini il veicolo resta sempre sospeso e centrato in maniera stabile rispetto alla via“.

NIENTE PIU’ DERAGLIAMENTI
Insomma, questo sistema riduce quasi a zero la possibilità di un deragliamento in quanto produce un effetto ‘richiamo’, una sorta di effetto calamita, che impedisce al convoglio di uscire dal tracciato. “La propulsione del veicolo UAQ4 – spiega ancora il prof. D’ Ovidio – è garantita da un innovativo motore lineare ad induzione in grado di superare elevate pendenze di percorso e di recuperare energia durante le fasi di decelerazione. Con un percorso ‘intubato’, il treno può garantire velocità di gran lunga superiori ai 600 km orari“. Il prototipo è frutto di un’ attività di ricerca pluridecennale iniziata dal Prof. Lanzara alla fine degli anni ’60 negli Stati Uniti (Universita’ del Kentucky) e poi presso l’ Università di Palermo (1968-76). A partire dai primi anni ’90 la ricerca è stata definitivamente sviluppata presso l’ Università di L’ Aquila.

“Manca ora un progetto di sviluppo industriale, con partner tecnologici che siano in grado di realizzarlo – spiega il prof. D’ Ovidio -: ecco perché lo abbiamo presentato al G8 dove il progetto ha riscosso molto interesse soprattutto da Brasile, Russia e Australia. Inoltre – conclude - questo progetto, poiché vede la sua luce all’ Aquila, potrebbe rappresentare anche una opportunità importante in termini di ricadute industriali per quest’area che, dopo il terremoto, ha forte bisogno di un immediato rilancio“.


 



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