Documento storico del 1818 : collegare Paganica con i paesi vicini...

Cari amici di Assergi Racconta, Fernando Rossi ci ha inviato una bella disamina sulla critica situazione socio-economico del Circondario di Paganica, causata dalla mancanza di strade rotabili e sull’importanza di una efficiente rete viaria.

Agl'inizi del 1818 si stava costruendo la strada Consolare (l'attuale 17bis), il Sindaco Bernardino Palmerini decise di scrivere all'Intendente della provincia, prospettandogli un progetto per dotare il Circondario di Paganica, composto dai Comuni di Paganica e Camarda, di un sistema viario efficiente che poteva permettere a tutti i Cittadini di collegarsi con maggiore facilità con gli altri territori, e soprattutto con la vicina Città dell'Aquila.

Signore
Se mai andasse obbliato l'accomodo delle strade interne comunali, non potran mai godersi i disegnati benefici effetti, che produr dovrebbe l'attivata costruzione della strada provinciale, che attraversando la città di Aquila capitale del 2° Abruzzo ulteriore conduce in Napoli Capitale del Regno, la di cui operazione trovasi presentata dall'ottimo Sovrano Ferdinando I° Re del Regno delle due Sicilie, cui ben diresse un Aquilano poeta le sue voci, invocandolo:
Grande, e prode Signor, cui niente aduna,
Ma riceve da Te splendor lo Scettro;
Cui tasti la fortuna,
Di se stessa nemica, e in se diversa,
Propizia si, ma non superba e stolta.

Un ben inteso sistema di strade arreca allo stato il vantaggio del pronto trasporto ad ogni mancanza de' generi, ch'esser possa in qualche luogo, e di far calare su i porti e le frontiere della Nazione le merci e derrate superflue, giacché non vi può essere commercio esterno senza circolazione interna.
Or se il commercio interno è la porta del commercio esterno, seguendo l'orme dell'immortal Filangieri, le penne curve esser deggion rivolte all'interne.
Ed invece la costruzione delle strade facilitando il trasporto de' prodotti, accelerando il traffico interno, ed agevolando la comunicazione, sono il più grande impulso, che darsi possa al commercio, ed all'industria.
Avvicinate gli uomini, e voi li renderete più industriosi ed attivi, separateli, e voi voi li renderete tanti selvaggi incapaci di aver l'idea della loro perfettibilità.
Ma benché sia ispezione, di chi saggiamente la detta Provincia amministra e governa procurarle un così inestimabile beneficio; non di meno non potrà mai quegli alla medesima giovare se non gli si fan conoscere i bisogni, ed i mezzi più facili ad appagarli, ed il giusto sentimento di dover ogn'individuo concorrere al ben della patria, han dato moto alla presente memoria.


Descrizione del progetto

Il Circondario di Paganica, composto da dieci paesi riuniti a' due centrali comuni, l'uno detto di Paganica, e l'altro di Camarda, è al certo il più ameno de' limitrofi alla detta Citta di Aquila.
Se la sterilità ne' terreni montuosi: e l'abuso della irrigazione ne' piani; l'esser la sua superfice meno degli abitanti che degli estranei; e le penuriose annate, l'han diminuito di popolazione, e di prodotti, gli è egualmente di danno l'essergli sfortunatamente inibito di fruire de' vantaggi, che gli offrirebbe la vicinanza tanto alla Città, quanto alla predetta strada Provinciale, poiché è sfornito di commode e rotabili interne strade comunali colà direttamente conducenti; le quali accordandogli infiniti profitti mercé la commercial facilitazione, gli arrecherebbero ancora de' lumi, e de' mezzi per giovar l'agricoltura e la pastorizia, fonti primitivi di ogni prosperità, de' quali molto abbisogna.
Desso Circondario ha sei primarie strade comunali, che han principio a Paganica; cinque delle quali meritano di essere accomodate, o veramente può dirsi una che conduca in Aquila; giacché le altre quattro sono di facile accomodo.
Di dette cinque strade, una s'interna fin ad Aragno; tre sboccano al Regio Trattojo, ch'è lo stesso che la nuova strada provinciale, cessando una a Bazzano, l'altra ad Onna, e l'ultima a S. Gregorio; e le altre due conducono in Aquila, e son esse due della lunghezza istessa di circa tre miglia.
Le prime quattro, come si è detto, per essere in suolo piano e di breve lunghezza, sono di facile e di non molto importante accomodo.
Delle altre due, quella detta di Vascapinta mentrecché per rendersi comoda e rotabile attesa la sua scoscesa posizione ricercherebbe una enorme spesa, non sarebbe adattata per tutti i paesi del Circondario, sarebbe sempre incomoda e pericolosa per le continue balze, e dirupi che vi sono, e offrirebbe finalmente poca durata per essere in gran parte di un fondo argilloso.
L'altra poi detta di S. Giacomo che passa per Tempera, ove agevolmente salendo fino a S. Antonino corre un piano fino a S. Giacomo, da dove insensibilmente scendendo per il torrione delle acque e per la Porta di Castello, introduce in Aquila, è dessa la più opportuna, la più breve, la più comoda, e la più adattata a potersi con non molta spesa stabilmente accomodare, unitamente alle altre quattro predette strade; giacché la loro superfice per esser quasi tutta di un fondo arenoso abbisogna solo di essere spianata, e ripolita da' sassi e breccia, che l'ingombra, ed in qualche parte dilatata ed imbrecciata.
La predetta strada di S. Giacomo, che forma l'oggetto principale del proposto lavoro, e che diminuirebbe quasi la metà del cammino, che far si dovrebbe da Paganica in Aquila per la via della nuova strada provinciale del Regio Trattoio, non sarebbe invero al presente la prima volta che si rendesse rotabile e comoda.
Si ha tuttavia memoria da' vecchi del paese, che circa la metà del passato secolo l'allora Castellano del Forte di Aquila D. Antonio Velasco, se non erro, la ridusse perfettamente rotabile, di cui se ne serviva spessissimo per andare a divertirsi in quel Circondario, e specialmente nel Villaggio di Tempera, di cui ben a proposito si disse da un valente poeta:
Non invidio il bel soggiorno
Di Amatrice e di Citera
Per la vaga mia Tempera

Anche nel fine dello stesso passato secolo per poco riattata a spese di un proprietario di quel luogo, si rese agevole a transitarvi per qualche tempo colla ruota.
Ciò chiaramente indica la facilità, e la poca spesa occorrente a ristabilirsi con perfezione.
Una tale strada adunque, che da Paganica in Aquila porterebbe quasi la metà del cammino, che far si dovrebbe battendosi la nuova strada provinciale sul Trattojo, in atto che sarebbe benanche più agevole, che arrecherebbe tanti altri inapprezzabili vantaggi a quel Circondario; che utile ed abbellimento porgerebbe ad Aquila, cui si darebbe allora il piacere di goder la terza rotabile strada a se conducente, che sarebbe occasione a coloro che vanno e vengono per la detta strada provinciale da essa di divergere facilmente in esso Circondario con derrate e merci a schiena e con ruota, quando il loro interesse lo dettasse, o per ivi portare e prendere generi di varie sorti, o per evitare gl'inconvenienti, che spesso accadono nel Trattojo, e specialmente nel passaggio delle truppe, come oggi stesso a schiena solamente pratticano in simili ed altri casi, una tale strada dico unitamente alle altre quattro porterebbe nell'accomodarsi la debole spesa di circa Ducati 200 in numerario, e l'impiego di circa mille giornate di bracciale.

Se gli utili progetti siano maggiormente valutabili, quando per la loro esecuzione si propongono de' mezzi men gravosi, e più inerenti; par che nel presente rincontro si ottenga l'intento nell'indicarsi per fondo del progettato lavoro un discreto e quasi insensibile carico di denaro e di braccia alle popolazioni componenti il Circondario istesso.

Sull'intero numero delle anime di ciascheduna popolazione si tolgano due quinti, nel di cui numero comprendendosi i poveri ed i fanciulli, non sarebbero questi soggetti a peso alcuno.
Un altro quinto poi delle medesime che comprender dovrebbe le famiglie più comode, somministrar potrebbe due Carlini (1 Carlino = 1/10 di Ducato) ad individuo per una volta solamente.
I rimanenti due quinti infine, che comprendersi verrebbero dalle famiglie meno comode ed addette al travaglio, dar dovrebbero non più che mezza giornata di lavoro per ciascun anima anche per una volta sola.

Le seguenti tavole che presentano il parziale ratizzo a ciascun comune centrale, e riunito ne fa meglio conoscere la plausibilità:


La situazione anagrafica del Circondario

 

I paesi del Circondario Totale delle anime Totale poveri e fanciulli
Paganica e S. Gregorio 2040 840
Tempera 260 110
Onna 234 84
Bazzano 150 60
Totale Paganica e riuniti 2684 1094
Camarda 809 169
Assergi 666 276
Filetto 312 132
Aragno 440 170
Pescomaggiore 124 34
Totale Camarda e riuniti 2331 781
Totale Circondario 5015 1875


Il totale dei contribuenti suddivisi fra chi contribuisce in denaro e chi in lavoro

 

I paesi del Circondario Contribuenti in denaro Contribuenti in lavoro
Paganica e S. Gregorio 400 800
Tempera 50 100
Onna 50 10
Bazzano 30 60
Totale Paganica e riuniti 530 1060
Camarda 160 320
Assergi 130 260
Filetto 60 120
Aragno 90 180
Pescomaggiore 30 60
Totale Camarda e riuniti 470 940
Totale Circondario 1000 2000


Il totale dell'introito ottenuto suddiviso in denaro e in giornate di lavoro

 

I paesi del Circondario Contributi in denaro Contributi in lavoro
Paganica e S. Gregorio 80 400
Tempera 10 50
Onna 10 50
Bazzano 6 30
Totale Paganica e riuniti 106 530
Camarda 32 160
Assergi 26 130
Filetto 12 60
Aragno 18 90
Pescomaggiore 6 30
Totale Camarda e riuniti 94 470
Totale Circondario 200 1000


In conseguenza di tal discreta prestazione il Comune di Paganica co' suoi riuniti verrebbe a dare Ducati 106 in numerario, ed in lavoro giornate 530.
Il Comune di Camarda co' suoi riuniti Ducati 94 in contanti, ed in lavoro giornate 470, che in uno sono Ducati 200, e giornate 1000.

Ambedue i Decurionati dovrebbero colla massima imparzialità procedere colla dettagliata proporzione a formar la triplice classificazione per ogni paese e ripartizione del progettato carico, i di cui separati ruoli passarsi dovrebbero a' Sindaci, onde farne l'uso convenevole, dovendo prestarsi i Cassieri a gratuitamente esigere l'enunciata tassa del denaro, e passarla quindi in potere di essi Sindaci.
Avrebbero i stessi Decurionati a creare due probi Deputati per ciascuno ad assistere, invigilare e presiedere al lavoro, e dovrebbero i Sindaci di accordo scegliere un individuo in tali materie esperto col corrispondente emolumento, onde diriga l'opera sotto la vigilanza de' Deputati.
Costui avrebbe dettagliatamente a richiedere i Sindaci il giornaliere invio del denaro, e de' lavoratori, provvisti de' corrispondenti agrari istromenti, che indicherà, come Zappe, Bidenti, Badili, Picconi, Civee, e simili.

Tali richieste far si dovrebbero con di lui invito autorizzato dalla firma di due almeno de' Deputati predetti, ed infine dovrebbero dar conto dell'operato, e della spesa d'accordo co' Deputati.
I Sindaci però avrebbero a curare sotto la loro responsabilità l'esatta spedizione così del denaro, come de' lavoratori rispettivamente, procedendosi per questi secondi di esaurire un paese dopo l'altro.
Ogni famiglia che dopo l'ordine del Sindaco rispettivo mancasse a prestare o a far prestare per suo conto il lavoro impostole al giorno, ed ora prescritta, non dovrebbe soffrir altra pena , che di pagar due Carlini per ogni mezza giornata con mezzi esecutivi e prontanei.
Dovrebbe questo prodotto coll'altro fondo di numerario impiegarsi nello insieme al pagamento dello stipendio al dirigente dovuto, delle vetture da trasportare i materiali, delle giornate degli artieri, ed altre occorrenti, e per tutto altro necessario.
Coll'enunciata proporzione, e nel modo esposto esonerati da ogni peso i poveri ed i fanciulli, qual gran carico soffrirebbe ogni altro individuo?

Sarebbe mai sconvenevole o dispiacente a' Sindaci, Cassieri, e Deputati prestarsi pel ben della patria?
Sarebbe forse un grande aggravio di pagarsi per una sola volta, esclusi i fanciulli, due Carlini a testa dalle più comode famiglie, e dalle meno comode ed addette al travaglio sola mezza giornata per una volta sola?

Si vede bene che si ridurrebbe ad un quas'insensibile peso per quel Circondario una operazione, che meriterebbe tesori per la infinità de' vantaggi, che a produr verrebbe.
Adunque se per indubitato si ha, che l'accomodo di dette strade interne comunali sia necessari e vantaggiosi per la popolazione di quel Circondario; e che il più analogo, e men gravoso fondo sia l'indicato, perché non procurar loro un cotal beneficio, che riverbera all'abbellimento e profitto della Città, e della Provincia?
Ciò è quel tanto, che con illimitata fiducia sperar si debbe dalla saggezza e benignità di chi ben degno di amministrare trovasi nel presente nuovo anno 1818 con somma cura ed amorevolezza instancabilmente la detta Provincia a governare.

Ma il bene istesso delle volte par che debbasi fare anche quasi contro la volontà di chi lo ripruova, non conoscendone l'essenza



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