A Navelli inaugurazione delle giornate dedicate al rilancio dei piccoli centri

 «È dall'Abruzzo interno, e dai suoi borghi più belli, che deve prendere le mosse il futuro di questa regione. La cultura e il turismo devono essere volano di economia». Ne è convinto il presidente emerito, Franco Marini, a cui ieri sera, a Navelli, sono state affidate le conclusioni dell'inaugurazione dell'ottavo festival internazionale dei borghi più belli di Italia, che proseguirà oggi a Santo Stefano di Sessanio, domani e domenica a Castel del Monte. «Questa regione ha una natura incontaminata per due terzi del territorio, un unicum in Europa» ha continuato Marini. «Deve saperlo anche chi si presenterà alle prossime elezioni regionali. In Abruzzo non ci sarà sviluppo senza cultura». La kermesse, che coinvolge 217 piccoli paesi d'Italia ed è stata organizzata dall'associazione I borghi più belli d'Italia e dall'Anci, è stata anche l'occasione per presentare le ultime scoperte archeologiche che hanno coinvolto il territorio, tra cui quella di una necropoli italica. Nel pomeriggio, nell’affollatissima sala di palazzo Santucci, si è svolto, infatti, un convegno su “I borghi alle falde del Gran Sasso d’Italia, archeologia, storia e valorizzazione culturale», a cui hanno partecipato l'archeologo Vincenzo D'Ercole, della Soprintendenza, Valeria Acconcia, dell'Università di Chieti e Fabio Redi dell'Università dell'Aquila. Durante l'incontro è stata ripercorsa la storia del borgo dai primi insediamenti all'età medievale. D'Ercole in particolare, ha fatto il punto proprio sugli ultimi rinvenimenti di Navelli. «Nel 2007 abbiamo trovato un bellissimo letto d'osso» ha spiegato, «che mi piacerebbe fosse ambasciatore dell'Abruzzo in giro per l'Italia. È già stato esposto a Roma ed è stato restaurato a giugno dall'Istituto superiore per la conservazione e il restauro. Alcuni frammenti di questo letto sono stati anche a villa Adriana a Tivoli, a Monaco di Baviera e a Trento». Più recente, invece, l'individuazione di una necropoli proprio a Navelli. «A luglio, in uno dei voli che facciamo con gli elicotteri dei carabinieri del nucleo tutela dei beni culturali, abbiamo individuato una nuova area di sepolture» ha continuato D'Ercole. «Adesso il problema è come tutelarla. Oggi per la prima volta iniziamo a raccontare anche la storia di questo paese che è nato nel 7000 a.C.». Sulla scoperta di un'altra necropoli è intervenuta anche la dottoressa Acconcia: «È la prima area funeraria italica della zona indagata approfonditamente. Si data tra il settimo e il quinto secolo a.C. Sono state scavate 62 tombe, tutte a fossa, 19 di adulti e le altre di bambini. Il problema è che non si conosce esattamente la posizione dell'abitato di riferimento della necropoli, che potrebbe trovarsi sotto al paese attuale». Della storia medievale del paese, invece, si è occupato Redi: «Il valore intrinseco di questi borghi è dato proprio dal contesto delle strade, delle piazze, delle case, delle abitazioni comuni che presentano delle caratteristiche valenze locali da tutelare. È un po' come un'orchestra fatta di tanti strumenti, tutti devono essere ben accordati. Nessuno deve prevalere sugli altri» ha detto, prima di ricordare che «negli ultimi anni a Navelli sono state recuperate anche delle mummie risalenti ai primi anni del 1800. Si potrebbe pensare a fare uno studio di epidemiologia e del costume, poiché hanno ancora i vestiti e sono morte a causa del colera. Sono un centinaio e potrebbero essere esposte in un museo. Resta però il problema economico, dei finanziamenti, ma soprattutto quello politico: la volontà degli amministratori di investire sull'archeologia». Grande soddisfazione per l'evento è stata espressa da Antonio Di Marco, sindaco di Abbateggio e coordinatore dei borghi d'Abruzzo e del Molise: «È un successo per l'Abruzzo e per i borghi più belli d'Italia. Navelli, Santo Stefano e Castel del Monte sono eccellenze da veicolare in un circuito turistico di qualità». «Questa collaborazione tra i tre borghi vuole essere anche un auspicio per il futuro» ha commentato Paola Di Ioriosindaco di Navelli. «Insieme si possono avere maggiori occasioni di promozione. Vogliamo far conoscere il nostro territorio e i nostri prodotti». Al festival saranno presenti con i loro stand, un centinaio di Comuni italiani. Oltre alle delegazioni europee, ci saranno rappresentanti del Giappone, Canada e Corea del Sud.

- da Il Centro -



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