A proposito della transumanza... il tratturo visto dalla parte dei Grandi Cani Bianchi

Salve! Mi chiamo Ringo e sono un cane da pastore Abruzzese; tempo fa stavo rovistando nella vecchia cuccia di montagna, quando ho ritrovato alcune lettere che mio nonno Berto scriveva al suo compare Gedeone che viveva in città, e gli narrava circa le Transumanze alle quali aveva partecipato; ce n’è una che vi voglio leggere (spero che vi piacerà ascoltare una testimonianza vissuta dalla parte dei cani che, in genere, non hanno mai “voce” in capitolo)!
“caro Gedeone, è l’alba e stiamo per partire per le terre di Puglia dove sverneremo in attesa che torni l’estate; c’è una grande frenesia ed agitazione tra noi addetti ai lavori, già altri greggi si sono radunati o sono già partiti. Veramente la Transumanza, come tu ben sai, è già iniziata lo scorso mese quando sono andato a preparare il viaggio; controllare il tratturo, parlare con gli esattori per il pagamento del numero delle pecore che abbiamo intenzione di portare, prendere accordi con gli osti delle stazioni di sosta; da voi in città sembra che transumare sia solamente una gita di quelle che voi chiamate scampagnate e invece c’è un lavoro di preparazione che è alla base della riuscita della Transumanza.
Comunque ormai tutto è pronto! Ho radunato gli altri pastori ed ho dato loro le ultime raccomandazioni: stare sempre vicino al gregge, non far mescolare i capi tra loro, controllare che i “toccatori” siano alla giusta distanza tra loro, stare sempre all’erta perché, a parte i lupi con i quali ci dovremo confrontare per forza di cose, potremmo sempre incontrare qualche “bastardo” che vorrà rapinarci o chiederci di lasciargli qualche capo per farci passare.
Sono un po’ preoccupato perché, quest’anno, abbiamo i toccatori alla loro prima esperienza e sono abbastanza nervosi ma fido nei colleghi che, invece, sono pastori con tante Transumanze alle loro spalle. I Butteri sono già partiti, veri muli a quattro zampe motrici, ed hanno caricato le reti per lo stazzo della notte, l’acqua e il cibo; così noi siamo più leggeri durante il viaggio e quando arriviamo, troviamo lo stazzo già pronto; poi al mattino, noi ripartiamo e loro sistemano le cose, ma tanto ci superano strada facendo e ci aspettano alla prossima sosta.
Tu sai che il mio non è un grande gregge, appena duecento pecore per cui, per risparmiare sull’affitto del pascolo, possiamo andare un po’ più piano dei grandi greggi che hanno centinaia di capi e, passando ai limiti del tratturo, possiamo trovare erba per le pecore.
Contiamo di arrivare in Puglia tra una ventina di giorni senza l’affanno dei grandi greggi che, invece, dovranno percorrere lo stesso tragitto in meno di due settimane.
Spero che il tempo sia clemente e di non dover perdere più di una decina di pecore strada facendo.
Pensami quando mangi un bell’osso e spero di riscriverti al ritorno quando saremo di nuovo sulle nostre amate montagne del Gran Sasso…


by Cifone


 



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