Filetto e Onna sulle tracce della storia e della memoria

Sono passati quasi settanta anni dalle stragi naziste di Onna e Filetto. Due piccoli borghi del Comune dell'Aquila che pagarono più di altri la ferocia dell'esercito tedesco in ritirata. Trentaquattro vittime in totale fra cui donne e giovanissimi. Due paesi segnati per sempre da quegli eventi. Onna nel 2009 a causa del terremoto è stato praticamente cancellato ma, anche grazie al ricordo di quello che accadde l'11 giugno 1944, ha trovato la solidarietà di chi allora arrivò da carnefice mentre 4 anni e mezzo fa giunse per aiutare e confortare (grazie alla solidarietà del popolo tedesco è stata realizzata Casa Onna, la Casa della Cultura, un info-box e sono stati avviati i lavori di ricostruzione della chiesa parrocchiale). Il Club alpino italiano in occasione dei 150 anni dalla sua fondazione ha voluto dedicare un'attenzione particolare alle tragedie che sconvolsero l'Abruzzo fra la fine del 1943 e la prima metà del 1944. La via crucis della memoria è lunga: Ortona, Pietransieri, Onna, Filetto, Capistrello. Senza dimenticare altri episodi "minori" che pure macchiarono di sangue tante nostre contrade. Il Cai ha messo su un progetto (MMA: montagne, memoria, Abruzzo) che prevede tappe nelle varie località travolte dalla ferocia umana. Il 25 aprile scorso c'è stata una prima iniziativa a Ortona, poi a Capistrello, ieri a Filetto e a Onna, il 21 novembre a Pietransieri. Ieri mattina decine di persone sono partite da Filetto e a piedi, attraverso sentieri fra i boschi, sono arrivate a Paganica e poi a Onna. Ad accompagnare gli escursionisti il presidente del Cai L'Aquila Salvatore Perinetti e il professor Walter Cavalieri, lo storico che ha analizzato e ricostruito i fatti avvenuti all'Aquila e dintorni durante la seconda guerra mondiale. A Casa Onna c'è stato l'incontro con i rappresentanti della Pro loco, della Onna Onlus ed è stata proiettata la docu-fiction realizzata nel 2005 dall'Accademia dell'Immagine che ripercorre i fatti salienti che portarono alla strage nazista. E' seguita una breve relazione storica a cura di Aldo Scimia e Giustino Parisse. C'è stata poi la deposizione di una corona alla lapide posta sull'edificio, semicrollato a causa del sisma del 2009, nel quale quasi 70 anni fa avvenne l'eccidio. Dopo una breve visita alla casa della Cultura _ dove a cura della Soprintendenza è stata allestita, fra le altre cose, una mostra di reperti di una necropoli individuata nel nucleo industriale di Bazzano _ il finale con le emozioni dei canti del coro del Cai

 



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