Interrogazione parlamentare su INFN, Celani e fusione fredda

Interrogazione parlamentare di tre senatori M5S su INFN, Celani e fusione fredda

    Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-00406
    Atto n. 3-00406
    Pubblicato il 3 ottobre 2013, nella seduta n. 118

    GIROTTO , SERRA , BOCCHINO - Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. -

    Premesso che:

    …

    si chiede di sapere:

 se il Ministro in indirizzo non ritenga di dover intervenire in relazione alla paventata chiusura, decisa dal presidente dell’INFN e ottemperata dal direttore dei LNF dell’INFN, del laboratorio dove si svolge la sperimentazione di Celani e del suo team in quanto, a giudizio degli interroganti, appare paradossale che nel contesto descritto in premessa si ritenga priva di attuale interesse una ricerca diretta, con riconosciuti livelli di eccellenza, da Francesco Celani, primo ricercatore INFN e vice-presidente della International society of condensed matter nuclear science, che da oltre vent’anni opera nel campo delle LENR, proprio quando la sua sperimentazione sulla costantana, una lega di nichel e rame nota fin dalla fine dell’Ottocento, apre orizzonti applicativi con materiali di basso costo;

    se non intenda promuovere la ricerca sulle LENR negli istituti e negli enti italiani di ricerca e di ricerca applicata, in vista delle significative applicazioni energetiche possibili a breve-medio termine nel contesto degli scenari di mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici;

    se non ritenga che tali investimenti pubblici per la ricerca sopra specificata abbiano costi inferiori, di almeno tre ordini di grandezza, rispetto a quelli con i quali l’Italia sostiene i grandi progetti per la “fusione calda” (ITER), considerando inoltre che in campo energetico, a giudizio degli interroganti, è un’illusione storica ma nociva ritenere che possa esistere un’unica fonte energetica in grado di risolvere la gran parte dei problemi di fabbisogno, soprattutto constatando che la ricerca è avviata da circa 60 anni e, lungi dal parlare di commercializzazione, le previsioni di un prototipo industriale per la fusione rimandano al 2030.

 



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