La protesta degli studenti, migliaia di ragazzi in corteo per le strade del centro storico

 Molti hanno sul volto due striscioline disegnate: una nera e l’altra verde. Sono i colori della loro città, i colori dell’Aquila. «Una città in cui», dicono, «non ci sono più punti di aggregazione». Una città che non riconoscono. È per questo che, bloccando il traffico, sono scesi in strada: sembrano voler tornare a conquistarla a grandi passi, cantando cori da stadio e canzoni identitarie. Dalla fontana Luminosa raggiungono la villa comunale, passando per via Strinella. Sono gli oltre cinquecento studenti provenienti da tutte le scuole superiori aquilane (Cotugno, Amedeo di Savoia, Andrea Bafile, Ipsiasar Leonardo da Vinci, Istituto tecnico commerciale e Istituto musicale) che gridano il proprio disagio in una manifestazione che definiscono «apartitica e apolitica». Sventolano bandiere neroverdi insieme al tricolore. Hanno molte richieste: «Tutti i materiali di studio del liceo Artistico sono rimasti nella vecchia sede e la Provincia rimane sorda alle domanda di velocizzare il trasferimento», spiegano, «biblioteche e laboratori sono inesistenti» come anche i «progetti di studio extra-scolastico». Manca nelle scuole la «progettazione di stage». Ma soprattutto urlano a squarciagola: «Non ce ne vogliamo andare». Sì perché il rischio, a loro dire, è questo: che presto L’Aquila resti senza una generazione, quella dei giovani, appunto, che una volta terminati gli studi superiori preferiscono migrare in altre città. «Come studenti, facciamo parte di quei giovani che devono essere ascoltati: il disagio è evidente», dice Clarissa Gola, tra gli organizzatori della manifestazione. «Ribadiamo le nostre esigenze e le iniziative che mirano a superare questa situazione, una situazione che porterà allo sfacelo L’Aquila. Per prepararci a questa giornata siamo stati costretti a vederci nei bar o sotto i portici: per noi non ci sono altri spazi». Un’alternativa, però, c’è: «È la creazione di strutture, di punti di ritrovo, dove vivere da giovani», dicono in una nota firmata Studenti aquilani uniti, «risposte concrete sono la necessità, darci ascolto è una promessa che l’amministrazione cittadina e la cittadinanza intera possono e devono mantenere. I progetti esistono, manca l’impegno delle nostre istituzioni e di una città che si fonda sulla scuola, sull’università, su tutti i giovani». Quella di ieri, assicurano i ragazzi, «è solo la prima di una serie di manifestazioni». La prossima è prevista già per domani e organizzata dall’Unione degli studenti.

- da Il Centro -

 
 



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