Sono arrivate 42 richieste per Bar edicole e negozi nel Progetto Case

 Entro l’anno sarà possibile aprire bar, edicole, negozi e servizi pubblici nelle aree del Progetto Case. Ad assicurarlo è l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano. A seguito della delibera del luglio scorso da parte dell’ente (un avviso pubblico di manifestazione di interesse per attività da insediare nelle aree polivalenti), infatti, sono arrivate al Comune 42 richieste di aquilani che vogliono operare all’interno dei complessi realizzati dopo il terremoto. Le richieste riguardano tutte le 19 aree delle new town e comprendono 8 bar, 5 alimentari, 4 tabaccai ed edicole, 7 attività per servizi sociali, 3 esercizi per servizi medici, 6 per servizi scolastici, 6 per ristorazione e 3, infine, per consulenti fiscali. «Il problema è che molti commercianti hanno fatto richiesta per diverse aree», spiega l’assessore. «Di questi non sappiamo effettivamente quanti sarebbero disposti ad aprire più di un punto». Proprio per sciogliere il nodo, in questi giorni, gli uffici comunali stanno eseguendo un’analisi preventiva. Verrà chiesto a ognuno dei commercianti che ha risposto al bando un piano finanziario, i tempi di intervento e di realizzazione dell’attività prevista. «In tal modo capiremo quanti negozi e servizi potranno essere effettivamente attivati», continua Di Stefano. «Se le richieste saranno meno delle esigenze che abbiamo riscontrato potremmo riaprire i termini del bando per permettere di aderire all’iniziativa, anche a chi non ha avuto modo di fare richiesta precedentemente». Per la valutazione delle domande, comunque, si terrà conto di un piano guida, indicato nell’avviso, redatto dall’Università di Napoli. Una commissione interna giudicherà l’opportunità o meno dell’apertura di un’ attività in base ai principi enunciati nel piano di assetto urbano e territoriale studiato dai docenti. La procedura dovrebbe concludersi entro i prossimi 20 giorni, anche perché per il nuovo anno tutti i commercianti in regola avranno la possibilità di aprire il proprio locale nel Progetto Case. «È importante capire, ora, se alcune aree rischiano di rimanere vuote. Ho avuto l’impressione che molti abbiano preso questo bando sotto gamba», spiega l’assessore. «Il fatto che si sia scelta, nella maggior parte dei casi più di un’area, mi fa riflettere sull’atteggiamento dei richiedenti». L’amministrazione fornirà ai commercianti il terreno e l’indirizzo di superficie per un numero di anni ancora da definire. I costi sono tutti a carico di chi intende insediarsi nelle aree. Scaduti i termini previsti caso per caso, l’attività andrà in mano al Comune. Intanto, anche gli ambulanti aquilani stanno chiedendo al Comune di avere la possibilità di realizzare mercati rionali, che tocchino, nei diversi giorni della settimana, tutte le 19 aree del Progetto Case.

 
 



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