Assergi: ricordi di vita vissuta – il mio primo incontro con un ariete

- di Sante Acitelli (anno 2006) - Ma come si fà a non provare tenerezza per le pecore!
Il loro belare monotono senza motivo; la loro vita fatta di pascolo vissuta solamente per dare latte, lana e la ….. carne!
Una vita di infinita attesa aspettando il nulla, con il caldo e con il freddo; ubbidire ai comandi dei cani toccatori che le portano al pascolo, all’abbeverata e nello “stazzo” (stalla n.d.r.), senza che succeda mai nulla di nuovo se non la … fine!
La sensazione di trovarsi in mezzo ad un gregge, sentirsi sfiorare dal loro vello, sentire il loro profumo, guardare i loro musi ed i loro occhi grigi tutti uguali (anche se poi, a veder bene, non è che siano tutte uguali, anche se lo sembrano).
Sopravvisane, Gentili di Puglia e Pagliarole; queste le razze che sono sempre stato abituato a vedere!
Codarde, insulse, anonime! Mica tanto!
Un giorno ero con il mio cane “Blitz” a camminare per quel di San Pietro, un piccolo castello bello e diruto, quando mi sono ritrovato proprio in mezzo ad un gregge; i cani, stranamente, non si sono avvicinati forse “terrorizzati” dalla presenza di Blitz che, dall’alto dei suoi 20 centimetri, incuteva loro paura e rispetto; si è avvicinato, invece, un giovane montone con le corna appena pronunciate; volevo accarezzarlo e questo, invece, mi si para davanti bloccandomi la strada, comincia a “raspare” il terreno e mi …. carica!!!
Blitz era già fuggito al solo apparire (ma non era il mio cane da guardia?) ed io mi ritrovavo con questo “paladino di pecore” che scattava verso di me, mi colpiva alle gambe e mi faceva indietreggiare; fin quì era quasi una scenetta comica e simpatica se non per il fatto che, a forza di colpirmi, mi aveva portato sul ciglio della scarpata.
Ho dovuto fare dietro front e darmela alle gambe.
Blitz era sul sentiero vicino al fiume, l’ho guardato con aria di rimprovero ma nell’espressione dei suoi occhi c’era scritto:
” ce la siamo vista proprio brutta eh?”

by Cifone


 



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