Cospa Abruzzo: quelle gabbie nel parco sono vietate dalla legge

“Il Parco non può decidere né fare Leggi in materia di controllo della fauna selvatica”. Lo dice, a proposito dei regolamenti del Parco Gran Sasso e Monti della Laga, il Cospa Abruzzo (Associazione che riunisce allevatori e agricoltori), citando la legge 157/92, dove, all'articolo 21 stabilisce il divieto a chiunque di produrre, vendere e detenere trappole per la fauna selvatica. Queste facoltà sono demandate alle Regioni, che a loro volta delegano le Provincie ed eseguono il controllo anche nelle aree protette.

Ecco perchè secondo il Cospa sono del tutto illegittimi i regolamenti che autorizzano i contadini all'utilizzo delle gabbie di cattura per ridurre la popolazione di cinghiali all'interno del parco. Le attività di controllo  per legge sono infatti eseguite dalle guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali. Queste ultime potranno altresi' avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi sui quali si attuano i piani medesimi, purche' muniti di licenza per l'esercizio venatorio, nonche' delle guardie forestali e delle guardie comunali munite di licenza per l'esercizio venatorio

"Come mai - si chiede Dino Rossi, Presidente Cospa Abruzzo - il Parco alla presenza anche della Regione e della Provincia, anche dell'incontro del 4 settembre scorso insiste sull'utilizzo delle gabbie di cattura, che considera anche nel regolamento, non vigente, il miglior sistema per risolvere il problema cinghiali? Inoltre, le gabbie di cattura che stanno funzionando ad Amatrice sono fuorilegge: perche' non vengono sequestrate? La Legge e' assai chiara. Non necessitano legali per interpretarla. Tuttavia un buon avvocato occorre a noi per capire le strategie del Parco che induce certi allevatori ad essere fuorilegge, invogliandoli ad utilizzare le gabbie di cattura, vietate dalla Legge, per risolvere un problema annoso, che in realta' dovrebbero risolvere le Regioni e le Province".


 



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