L’Abruzzo e le sue torri

- (di Stefano Leone) - La nostra regione è caratterizzata dalla presenza di torri isolate disseminate su tutto il territorio. Esse si presentano sotto varie configurazioni: esistono torri a pianta quadrata, circolare o pentagonale e, più di rado, triangolare. Erano posizionate sui luoghi più elevati, per meglio esercitare i fondamentali compiti del controllo, dell'avvistamento e della segnalazione ed erano poste in modo tale da garantire il collegamento ottico tra più presidi. Mediante un sistema di fuochi notturni e fumate diurne, consentivano di predisporre per tempo opportune misure difensive contro improvvisi attacchi. La torre isolata era e rimane il tipo più semplice di architettura fortificata. Nei casi ordinari e consueti, le sue parti murarie risultano fatte in pietra, con conci più o meno squadrati. Con il sopraggiungere di nuove esigenze tattiche, le torri, dapprima isolate, sono poi divenute elementi di più ampie ed articolate fortificazioni. Più rari sono in Abruzzo gli esempi di torri cintate, per la propria estrema difesa. Le caratteristiche torri costiere d'avvistamento, sorte lungo il litorale abruzzese, fanno invece parte di un più tardo ed ampio sistema difensivo extraregionale, in funzione anticorsara, organizzato a partire dal XVI secolo. Particolarmente diffuso è inoltre il castello-recinto, che costituisce probabilmente l'espressione più caratteristica dell'architettura fortificata abruzzese. Posto quasi sempre a monte di un centro abitato aveva la specifica funzione di fornire un sicuro rifugio alla popolazione in caso di pericolo. Di origine prevalentemente medievale, il castello recinto è costituito da una cinta muraria, frequentemente a pianta triangolare, munita generalmente di più torri; quella principale più imponente ed in alcuni casi pentagonale (che in tal caso prende il nome di puntone), posta quasi sempre a monte del recinto, rappresentava il caposaldo della fortificazione.



Condividi

    



Commenta L'Articolo