Progetto CASE: diffide e sfratti a chi non paga gli arretrati

Non piace a nessuno il ruolo dell’esattore. Lo sa bene l’assessore comunale Lelio De Santis, a cui il sindaco ha passato la patata bollente della gestione del complesso residenziale di Progetto Case e Map. Ma il Comune ha accumulato debiti per 10 milioni, sul fronte delle fatture inevase, e se si vuole evitare che la barca affondi, tocca riscuotere. Sono state spedite 4440 bollette, su un totale di 4838 conteggiate, relative ai reali consumi di gas, luce e acqua. Stanno arrivando agli assegnatari degli alloggi provvisori in questi giorni, con scadenza il 30 novembre. Ma l’assessore lancia un primo segnale dell’auspicata nuova collaborazione tra Comune e cittadini, testimoniata dalla presenza, in conferenza stampa, dei rappresentanti del Consiglio Civico, che riunisce i comitati dei 19 insediamenti sorti dopo il sisma. «Il termine del 30 novembre non è perentorio», dice De Santis, «ma entro il 10 dicembre le bollette vanno pagate. E se si riscontrano errori, o fatture gonfiate, si paghi almeno la prima rata, in attesa delle correzioni». Proprio per evitare che in futuro si ripresenti il problema delle circa 800 bollette pazze, frutto di letture sbagliate dei contatori o di malfunzionamento degli stessi, l’assessore annuncia che a breve tutte le fatturazioni di Enel ed Enelgas, piastra per piastra, saranno consultabili sul sito del Comune. Non solo. I due letturisti, pescati tra i dipendenti dell’Asm, saranno affiancati da altri due colleghi, e per tutti si predisporrà un veloce corso di formazione. Poi l’assessore sciorina altri dati: ci sono 88 famiglie che sono rientrate nelle loro abitazioni, ma hanno pagato più del dovuto, e i 21638 euro già incassati dal Comune saranno restituiti, a mano a mano che si andrà avanti con gli incassi. Sono 166 le bollette pronte, ma non spedite a causa della mancanza degli indirizzi precisi e altre 222 non verranno mandate, in questa tornata, perché inferiori ai 20 euro. «Voglio inaugurare un nuovo corso, nella gestione degli oltre 5000 alloggi provvisori», sottolinea De Santis, «che rappresenta il problema dei problemi, per la nostra amministrazione. Non nascondo che, dall’aprile 2010 a oggi, questo settore è stato affrontato con dilettantismo. Senza accusare nessuno, visto che anch’io faccio parte della squadra, ci ritroviamo però alle prese con un sistema che non ha funzionato e che ancora adesso dev’essere aggiustato, per eliminare tutte le criticità». A questo scopo, verrà potenziato lo sportello informativo e si sta mettendo in piedi un ufficio intersettoriale, con personale ad hoc. Insomma, il Comune sta facendo la sua parte. Ma ora tocca anche agli inquilini. In primis a quei 1050 affittuari ante-sisma, su un totale di 1150, che non hanno mai pagato i canoni di compartecipazione: «Faremo una diffida per recuperare i crediti», afferma De Santis, «e in ultima istanza si potrebbe arrivare allo sfratto. Si tratta di giustizia sociale. Rimanderemo bollettini precompilati, con cifre e anni di riferimento. Ma ho trovato una situazione lacunosa. La lista va aggiornata e bisognerà fare distinzione tra le tipologie di comodatari. Anche le tariffe saranno rimodulate in base al reddito Isee». I rappresentanti dei comitati cittadini approvano la ritrovata sintonia con chi amministra, ma resteranno vigili: soprattutto chiedono maggiore dialogo, per risolvere insieme le criticità. E sono pronti ad affiancare il Comune, come parte lesa, in un eventuale procedimento contro i furbetti.
 



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