Gestione Piano Case, veleni nella giunta comunale

 Sulla gestione del complesso immobiliare di Progetto Case e Map il sindaco Massimo Cialente bacchetta le dichiarazioni del suo assessore Lelio De Santis, ma ammette che, di fronte «al più grande condominio italiano, forse europeo», qualche falla nel sistema c’è stata. Tanto che è stato necessario istituire un ufficio accentrandolo nel settore portante della Ragioneria. De Santis, che ha ereditato da Alfredo Moroni la pesante delega agli alloggi provvisori, non si rimangia termini come «impreparazione e dilettantismo», ma sottolinea che erano riferiti alla «struttura operativa nel suo insieme, e non al singolo assessore». Entrambi, poi, replicano all’assessore regionale Gianfranco Giuliante, che ha chiesto le dimissioni di Moroni, parlando delle «solite strumentalizzazioni politiche». Le dispute, anche se solo verbali, interne alla maggioranza dimostrano comunque una volta di più che la gestione dei circa 5000 alloggi post-sisma è davvero una questione difficile da affrontare e risolvere. «Mi sembra strano», esordisce il sindaco, «che De Santis abbia detto queste cose. Perché altrimenti avrebbe confessato anche sue omissioni o errori. Infatti finora la gestione del Piano Case e Map era stata organizzata come si è sempre fatto per la gestione del patrimonio: il settore patrimonio (assessore Moroni, dirigente Di Gregorio) fissa i canoni o misura i consumi, la Ragioneria (assessore De Santis, dirigente dapprima Mancini poi Pirozzolo, successivamente Giannangeli) registra e verifica l’ingresso e quindi i pagamenti dei canoni e delle utenze. In questo caso, si aggiunge anche l’assistenza alla popolazione (assessore Fabio Pelini e dirigente Del Principe), che deve trasmettere tutte le continue modificazioni di assegnazione degli alloggi o di trasferimenti, nell’ambito degli stessi, dei nuclei familiari. Sempre nel caso specifico, si sono dovuti aggiungere anche il Sed, per la gestione dei dati e la bollettazione, nonché l’Asm per il rilievo dei consumi». Ma mancava una regia: «Abbiamo verificato», aggiunge il sindaco, «che il sistema, che avrebbe richiesto una costante collaborazione tra i vari settori, non riusciva a funzionare e alla fine ho ritenuto che fosse necessario costituire un ufficio specifico, affidando a De Santis il nuovo assetto gestionale. Purtroppo, se è mancato qualcosa, è stata anche la solidarietà di coloro che, collaborando, avrebbero dovuto accettare le regole che l’amministrazione sta cercando di delineare al meglio per assicurare, a tutti gli assegnatari, un trattamento eguale ed equo, soprattutto in considerazione delle difficoltà economiche, a volte drammatiche, di tante famiglie». In chiusura Cialente rimbrotta Giuliante: «Vedo che Giuliante, improvviso redivivo sulla scena delle vicende aquilane, chiede le dimissioni degli assessori comunali, in particolare Moroni. Lo ringraziasse piuttosto. Se non era per lui e per Pelini, oggi decine e decine di famiglie dell’Ater, istituzione regionale, abbandonate dalla Regione Abruzzo, dormirebbero nelle automobili». Anche De Santis affonda la lama: «Il problema degli alloggi post-sisma viene da lontano, dalle condizioni confuse e contraddittorie in cui ce l’ha lasciato la Protezione civile. Una vicenda così complessa, che richiede lavoro collegiale e impegno, non può prestarsi a inutili strumentalizzazioni politiche».

 



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