Emergenza neve sulle strade, la Procura aprirà un’inchiesta. Difficoltà nei paesi

 Piano, neve. Quella virgola ha rovinato tutto. Il piano di cui sopra non ha funzionato per niente. Men che meno l’esortazione a procedere con ogni cautela. E neppure il divieto di circolare con gomme slick. Ne sono state viste tante. Per non parlare di chi fa un metro, si accorge che slitta, si mette di traverso e pensa bene di montare le catene on the road. Per poi, magari, pontificare un minuto dopo sulla tastiera del telefonino contro chi non ha pulito le strade in tempo. Insomma, chi si è trovato in macchina all’ora di punta ha passato qualche brutto quarto d’ora. I centralini di Comune e Provincia (quest’ultimo ente stabilisce un record: il piano neve varato durante la nevicata) sono intasati di chiamate da parte di cittadini esasperati. L’emergenza neve sulle strade (nelle foto di Raniero Pizzi) sarà materia – oltre che di dibattito cittadino, sulle piazze reali e virtuali – dei magistrati della Procura della Repubblica, sulla scorta di una denuncia formalizzata nella mattinata di ieri, di cui riferiamo nell’articolo a fianco. Emergenza temporanea, durata cioè mezza giornata, prima di una tregua, ma destinata a riverberare i propri effetti negativi anche nelle successive 24-48 ore. Visto che le previsioni dei meteorologi, e quelle della società Strada dei parchi che gestisce A24 e A25, parlano di più di un metro di neve nei tratti più esposti. IL CAOS. L’accesso alla città nelle prime ore del mattino è stato praticamente impossibile. Così come la circolazione interna. Chi è uscito per andare al lavoro oppure per accompagnare i figli a scuola è rimasto imbottigliato in lunghissime file. Una paralisi da Est a Ovest, che ha impedito la circolazione anche ai mezzi spartineve e spargisale. Chiudere le scuole alle 8 del mattino era impossibile. «Il sindaco doveva farlo il giorno prima», sbottano alcuni cittadini. E Cialente, di rimando. «Non ho la sfera di cristallo. Vi ricordate le polemiche di quando ho chiuso e il giorno successivo c’era il sole?». E i cittadini volevano portare i figli al Comune... La paralisi, insomma, è un mix di inefficienza e improvvisazione, sì, ma anche di scarso senso civico. LA MAPPA. Le statali 17, 17bis e 80 sono state tra le arterie più intasate. Non sono mancati momenti di tensione tra automobilisti, ma anche gesti di solidarietà soprattutto nei confronti delle donne rimaste in difficoltà. Grossi problemi sono stati segnalati anche al circuito di Collemaggio, alla Torretta e a Gignano. Proteste da Valle Pretara, Aragno e Paganica. A Camarda rimasto isolato per alcune ore l’accesso al Progetto Case. Inaccessibile il tratto tra lo svincolo di Assergi e Fonte Cerreto. Molti cittadini hanno telefonato al Centro contestando la priorità degli interventi. Alcuni hanno provato a fermare i mezzi per «dirottarli» nelle strade non pulite. In molte frazioni soltanto da stamani verranno effettuati gli interventi di sgombero ad opera dei privati incaricati dal Comune. Nei paesi la coltre nevosa supera il metro come a Castel del Monte dove il Comune ha «prestato» i mezzi alla Provincia e garantito il «casa per casa» agli anziani per la spesa e le altre necessità. L’AMA SI SCUSA. Dopo aver sospeso le corse per alcune ore per motivi di sicurezza, l’Ama ha ripreso il servizio riunendo il cda d’urgenza. «Preso atto dei disagi creati a seguito dei ritardi legati alle difficoltà di circolazione, in particolar modo per le corse extraurbane», il cda «formula le dovute scuse coi cittadini, impegnandosi ad adottare ogni forma risolutiva che possa in seguito evitare tali incresciose conseguenze». SCUOLE CHIUSE. Oggi scuole chiuse all’Aquila, Scoppito, Montereale, Pizzoli, Tornimparte, San Demetrio ne’ Vestini, Villa Sant'Angelo, Ocre, Cagnano Amiterno, Capitignano, Barisciano, San Pio delle Camere, Navelli, Capestrano, Castel del Monte, Calascio, Rocca di Mezzo, Fossa.



- da Il Centro -



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