Nevicate abbondanti in arrivo su Abruzzo e Marche sui rilievi

Nevicate intense in arrivo su Appennino in Abruzzo e nelle Marche. Accumuli superiori al metro sopra i 1200-1500 metri. Attenzione al rigonfiamento dei fiumi nei fondovalle.

Dopo una settimana appena trascorsa che ha visto le Marche e l’Abruzzo epicentro del gelo e della neve, una nuova fase di intenso maltempo si appresta a coinvolgere le due regioni. Questa volta arriverà da Sudest risalendo l’Adriatico, pilotato dal minimo depressionario centrato a sud della Sicilia. La particolare conformazione orografica dei versanti esporrà maggiormente alcuni settori alle nevicate ed alle precipitazioni. Rispetto all’ultimo peggioramento, di carattere prettamente freddo, questo risulterà frutto di uno scontro fra aria fredda preesistente e masse d’aria più temperate in risalita. Quindi, se da un lato la quota neve risulterà superiore ai 1000 metri, l’intensità delle precipitazioni potrà essere maggiore rispetto al peggioramento appena passato.
Campo di Giove sotto una coltre nevosa di 2 metri a fine peggioramento appena trascorso. Nuove nevicate in arrivo sopra i 1200 metri molto intense.

Campo di Giove sotto una coltre nevosa di 2 metri a fine peggioramento appena trascorso. Nuove nevicate in arrivo sopra i 1200 metri molto intense.

Epicentro delle bufere di neve risulteranno a partire dalla Marche-Umbria i Monti Sibillini ed a seguire in Abruzzo i Monti della Laga e Gran Sasso e la Majella. Nevicate intense anche sulla Marsica orientale. Nuove bufere sono attese sull’Aremogna. In termini di accumuli, sulle sopra menzionate zone, si potrà superare il metro di nuova coltre nevosa che quindi, nelle zone ove il manto già supera il metro di altezza, potrebbe portare l’altezza della neve anche su valori prossimi o superiori ai 3 metri. Valori notevoli per un debutto di Dicembre che inaugura nel migliore dei modi la stagione invernale per gli operatori turistici.

Dall’altro lato prestare attenzione nelle valli all’ingrossamento dei corsi d’acqua derivante dai nuovi apporti pluviometrici e dalla fusione del manto nevoso sotto i 1200 metri.


 



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