Apriti Sesame

Nel primo dopoguerra l'Europa della fisica seppe riunirsi intorno a un progetto visionario di un laboratorio europeo che potesse competere con le poderose iniziative americane. Il sogno impossibile era quello della nascita del CERN e si realizzò con il contributo fondamentale dell'Italia, rappresentata da Edoardo Amaldi.

Oltre a uno dei laboratori di fisica più importanti al mondo, il CERN divenne anche un esempio del ruolo che può avere la scienza per la pace. Un modello che si sta replicando oggi in una delle aree più complesse e delicate del nostro pianeta, il Medio Oriente. E di nuovo con un'idea nata col contributo fondamentale di uno scienziato italiano, Sergio Fubini. Il progetto punta alla realizzazione di un acceleratore di particelle, un sincrotrone, che funzionerà come un supermicroscopio. La radiazione prodotta dall'acceleratore infatti potrà essere usata per studiare e 'guardare' i dettagli microscopici di tessuti biologici, circuiti elettronici o reperti archeologici.

Il supermicroscopio si chiama SESAME ed è in corso di realizzazione nel villaggio di Allan, a poca distanza da Amman, in Giordania. È incredibile - ma vero- al progetto partecipano Bahrein, Cipro, Egitto, Iran, Israele, Pakistan, Autorità Palestinese e Turchia. Ciò che non riesce alla politica è dunque possibile alla scienza.

Oggi come Ali Babà nelle Mille e una notte, sono i fisici a dire 'Apriti Sesame' e a consentire a questi paesi di affacciarsi su un mondo di nuove tecnologie e competenze preziose. Sarà l'Italia a renderle disponibili, tramite l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e grazie a un finanziamento del MIUR. Il nostro Paese rafforzerà così i suoi legami scientifici con i paesi di quell'area geografica e il prossimo Direttore Scientifico del progetto, certo non per caso, sarà un fisico italiano che viene dal Sincrotrone di Trieste. Forse dovremmo ripartire da qui. Dall'Italia dell'eccellenza tecnologica, protagonista di una scienza che avvicina i popoli.


Fernando Ferroni (Presidente INFN)


 



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