Storie di Emigranti, se poi abbassi lo sguardo osservi quelle valige rigonfie di "SPERANZA"...

 Leggendo il racconto della gentile signora Vitocco,non posso fare a meno di provare una certa commozione nel vedere le facce di tanti assergesi consumate dalla fatica fino ad allora sostenuta a causa del duro lavoro che la terra natia gli aveva affidato,se poi abbassi lo sguardo osservi quelle valige rigonfie di "SPERANZA" e che parlano della loro vita passata e quella che verrà. Poche cose per poco tempo pensavano,perche le loro famiglie erano li ad Assergi,Camarda,Paganica, e noi torneremo presto dicevano ai loro cari il tempo di mettere da parte un pò di denaro perchè di solo grano,patate e maiali non si poteva vivere,i nostri figli devono studiare e diventare attivi protagonisti della rinascita dell'Italia che verrà.Gli anni passano,e quella grande terra che li stava ospitando cominciò ha richiedere il conto e ciò significava sacrifici e duro lavoro e purtroppo anche vite umane. Cosi la speranza di un veloce rientro in patria per la maggioranza sfumò, anzi l'esodo dai paesi aumentò fino a quasi svuotarli,le mogli i figli i parenti vengono richiamati a ricongiungersi nella terra "straniera" in ogni parte del mondo. La bella lettera della signora Vitocco dovrebbe instillare in tutti noi l'importanza di mantenere orgogliosamente le nostre radici,orgogliosi di avere dato al mondo un piccolo contributo Abbruzese,Assergese,possiamo fare ciò essendo tolleranti con gli odierni emigranti di qualsiasi razza e religione o ceto sociale non dimendicanto come noi siamo stati accolti da altre razze dando un futuro piu luminoso alle nostre famiglie e alla stessa Italia. Mi chiedo, se altri assergesi potessero riempire il nostro desiderio di conoscere con le loro storie o quelle dei loro paesani,perche ciò fa parte della storia di tutti noi e ci aiuterebbe a riempire un vuoto di sapere a beneficio delle generazioni future,questo aiuterebbe i nostri figli,i giovani a non dimenticare quanto è stata dura la vita dei loro padri le loro madri e ancor di piu dei loro nonni. E' molto bello conoscere avvenimenti a volte drammatici come l'alluvione del 1924,e a volte divertenti come "l'albero storto"o come l'amore per l'asino,tutto contribuisce alla conoscenza e di certo non è poco.

2013-12-06 - Gianfranco Masciocco (Gianni)


 



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