Sequestrata genziana e limoncello alle suore Zelatrici del Sacro Cuore

Questa è la storia dei 111 litri di genziana che finiranno nelle fogne perché sono senza etichetta e senza tracciabilità ai sensi del regolamento europeo 178 del 2002. In attesa che si compia quello che, per molti, è un «empio gesto» si scopre che ad aver prodotto il prezioso liquido tra il giallo e l’arancione non è una comitiva di montanari che periodicamente si radunano per cene a base di cacciagione quanto piuttosto una comunità religiosa. Si tratta delle suore Zelatrici del Sacro Cuore Ferrari, che gestiscono la casa famiglia Immacolata Concezione di San Gregorio. Nei mesi scorsi la tranquilla vita della comunità è stata scossa dalla visita dei carabinieri del Nucleo antisofisticazioni che hanno sequestrato le seguenti «materie prime»: «30 chili di orticoli/vegetali; 3 chili di miele; 111 litri di liquore alla genziana; 48 litri di liquore al limoncello, 8 litri di liquore al limone-arancio, 6 litri di liquore al caffè». Insomma, a leggere il verbale – riportato in un’ordinanza del sindaco, che dispone il dissequestro del materiale e la distruzione delle sostanze alimentari – una vera e propria «distilleria clandestina». La vicenda, oltre che sul tavolo di Cialente, è destinata a finire anche su quello della Procura della Repubblica, visto che è stato aperto, sulla vicenda, il procedimento penale numero 1938 del 2013 (pm Roberta D’Avolio). Contro la decisione di far finire la genziana nelle fogne, ricorda l’ordinanza comunale, è ammesso ricorso al presidente della Repubblica entro 120 giorni. Chissà se le suore di San Gregorio ci stanno pensando per salvare tutto quel «ben di Dio»


 

 



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