Appalti nelle chiese quindici persone indagate

Posted by Antonio Giampaoli | 2013-12-21 | Commenti: 3 | Letto 988405 volte     Image Sample

Sono una quindicina gli indagati della nuova inchiesta della procura dell'Aquila che minaccia di travolgere la ricostruzione post-sisma del capoluogo abruzzese e in particolare alcuni dei lavori più importanti di recupero di beni culturali nel cuore della città. L'inchiesta verte su palazzi, chiese e monumenti, sia la parte privata con lavori affidati direttamente che i bandi pubblici milionari di alcune opere. Nel mirino ci sono funzionari e imprenditori che si sono occupati di ricostruzione mentre, per quanto riguarda la Curia, faccendieri che hanno la delega a gestire percorsi burocratici. L'inchiesta è divenuta pubblica dopo un blitz da parte della Guardia di Finanza aquilana presso la sede provvisoria dell'Arcidiocesi nel nucleo industriale di Pile, e della squadra Mobile del capoluogo a Villa Gioia, dove si trova la sede della direzione Mibac. Da quanto si apprende, tra i reati ipotizzati i più gravi sono di corruzione e turbativa d'asta. Spuntano i primi nomi degli indagati: si tratta di Alessandra Mancinelli, funzionario della direzione regionale per l’Abruzzo del ministero dei Beni culturali, e dell’imprenditore Massimo Vinci, originario di Siracusa ma che negli ultimi anni si è stabilito nell’Aquilano, a San Demetrio. Entrambi hanno ricevuto perquisizioni domiciliari da parte degli inquirenti. La Mancinelli era una stretta collaboratrice di Luciano Marchetti, non indagato, ai tempi del suo mandato di vice commissario alla Tutela dei beni culturali danneggiati dal sisma: l’ufficio si è occupato di beni religiosi in occasione del progetto «Una chiesa per Natale», che alla nel 2011 portò alla riapertura di 116 edifici di culto dopo le opere provvisionali di messa in sicurezza. La direzione regionale è subentrata dopo il 31 marzo 2012, quando Marchetti ha terminato il suo mandato e le competenze sono passate in capo alla struttura ministeriale. L’inchiesta è in pieno svolgimento. La Curia, dal canto suo, in una nota ha fatto sapere di voler assicurare la «massima collaborazione».


   



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