Il santuario Giovanni Paolo II sarà chiuso fino al 28 febbraio

Il santuario di San Pietro della Jenca resterà chiuso fino al 28 febbraio. Due giorni fa è stato affisso un cartello sul portone d’ingresso della chiesa, che invita i fedeli a rivolgersi, per urgenze, al parroco di Assergi. Una comunicazione scarna, non suffragata da altre spiegazioni sul motivo che ha indotto la Curia aquilana a chiudere al culto il santuario dedicato a Giovanni Paolo II. Eppure, il 29 dicembre ricorrerà l’anniversario di una delle visite alla Jenca del Papa polacco, che verrà proclamato santo il prossimo 27 aprile. Una decisione, quella della Curia, che ha di recente nominato rettore di San Pietro della Jenca don Nelson Callegari, che stride con le iniziative in campo per dare visibilità alla chiesa in pietra che guarda il Gran Sasso e che innumerevoli volte ha accolto il Santo Padre in preghiera. Al santuario continuano ad arrivare, soprattutto nel fine settimana, pullman di turisti da ogni parte d’Italia e, di frequente, anche dall’estero. Fedeli che spesso trovano il santuario chiuso. «Chiediamo alla Curia di assumere una decisione definitiva e garantire l’apertura giornaliera, in alcune ore, del santuario, che dev’essere fruibile soprattutto nei giorni festivi», affermano i residenti. «Stiamo lavorando molto per la valorizzazione turistico-religiosa dei luoghi legati a Giovanni Paolo II, ma non notiamo lo stesso impegno da parte della Curia aquilana». La scorsa settimana l’associazione Giovanni Paolo II, guidata da Pasquale Corriere, ha sottoscritto un accordo di collaborazione con il Comune dell’Aquila che porterà al posizionamento di cartellonistica all’uscita dell’autostrada, per pubblicizzare il santuario, e alla nascita di un info-point e di un museo dedicato a Giovanni Paolo II. «Una sinergia», fanno notare i residenti, «che rischia di essere vanificata dall’indifferenza della Curia».

- da Il Centro -



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