Il Comune dell'Aquila dà la cittadinanza onoraria ai figli degli immigrati

Nel corso di un consiglio comunale straordinario, il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente ha conferito, stamani, la cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri e residenti a L’Aquila.

La cerimonia, molto partecipata, si è svolta all’Auditorium del Parco.

Il comune dell'Aquila si aggiunge dunque alla lista degli oltre 160 Comuni italiani che, negli ultimi mesi, hanno voluto anticipare la riforma della legge sulla cittadinanza stabilendo che tutti i bambini sono cittadini italiani, a prescindere dalla provenienza. Un elenco che, peraltro, si allunga di settimana in settimana e che è arrivato a includere anche intere province, come quelle di Pesaro-Urbino, Grosseto, Ravenna, Piacenza, Livorno.

L'attestato consegnato dal primo cittadino, insieme agli assessori Emanuela Di Giovanbattista e Betty Leone e ai consiglieri comunali Antonello Berbardi (Pd) e Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila, primo promotore e firmatario, insieme al consigliere straniero Gamal Bouchaib, della delibera poi votata dal consiglio comunale), non ha valore legale ma possiede un alto valore simbolico. Con la pergamena ricevuta questa mattina, infatti, centinaia di bambini (circa seicento) sono stati dichiarati cittadini italiani in attesa che la legge sulla cittadinanza possa includere anche i figli degli stranieri.

“E’ difficile – ha esordito Gamal Bouchaib, tra i primi a prendere la parola dopo l'appello del presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti - spiegare col cuore quello che solo la ragione sa dire. Abbiamo vinto un’importante battaglia civile culminata in questa iniziativa e dato al Paese intero un forte segnale di cambiamento. A questi bambini auguro un futuro migliore, sperando che il Parlamento possa presto legiferare la materia”.

“E’ una grande emozione partecipare oggi a questa iniziativa – ha commentato il consigliere di maggioranza Antonello Bernardi, intervenuto dopo Bouchaib – siamo tantissimi e di tutto il mondo. Mi riconosco in questa manifestazione e, così com’è stato possibile per noi costruire questo momento spero che il Paese sia pronto ora a chiedere l’abolizione della Bossi- Fini".

"A questi bambini qui presenti e a tutti i bambini come loro nati in Italia e figli di genitori stranieri, dobbiamo garantire il futuro ed il diritto di cittadinanza che non deve essere considerato come un dono ma come sintomo del rispetto e del riconoscimento della loro identità di cittadini di questo Paese. Ed è per questo che non dobbiamo parlare più di integrazione ma iniziare a parlare di contaminazione, in termini positivi chiaramente, come momento di crescita condivisa e multiculturale.”

Ettore Di Cesare, nel suo intervento, ha dichiarato: “E’ un provvedimento simbolico quello di oggi ma utile a lanciare un messaggio forte a livello nazionale. Dobbiamo dare a questi bambini le se stesse opportunità, gli stessi diritti, che sono stati dati ai nostri nonni nel momento in cui gli immigrati erano loro. Va cambiata la Bossi - Fini perché è solo attraverso politiche sociali volte all’accoglienza che una collettività è in grado di crescere".

"Questi bambini, oggi, rappresentano la nostra linfa vitale, la ricostruzione della nostra comunità. Sono convinto e spero - ha concluso Di Cesare, rivolto ai tantissimi genitori presenti in sala - che dopo oggi i vostri figli possano sentirsi sempre più quatrani e quatrane”.

Prima di passare al conferimento delle pergamene - con le quali è stata distribuita anche una copia della Costituzione della Repubblica Italiana, tradotta in dodici lingue - il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha dichiarato: “E’ normale che bambini nati a L’Aquila siano considerati aquilani a tutti gli effetti. E’ normale riconoscere loro i nostri stessi diritti ed più che mai necessario accelerare l’italianità di chi in Italia è nato, pur se da genitori stranieri".

"A voi bambini figli di genitori nati altrove" ha proseguito il sindaco "il compito di mantenere comunque forte la cultura dei vostri Paesi d’origine perché possa arricchire la nostra di cultura, per un fondamentale futuro di crescita senza pregiudizi, condivisa e consapevole della necessità del camminare insieme.”

“Abbiamo dato un bel segnale oggi”, ha concluso l’assessore alle Politiche Sociali Emanuela Di Giovambattista che, avendo recepito l’ordine del giorno di Di Cesare sulla cittadinanza e promosso la successiva delibera di Consiglio ha poi sostenuto una serie di iniziative a tema, col supporto di alcune associazioni cittadine.

“Chiudiamo oggi il percorso di L’Aquila sono anch’io, progetto all’insegna della multiculturalità che si è snodato in una tre giorni ricca di emozioni e colori. Nel ringraziare tutti voi per la vostra calorosa presenza, la dirigente del Sociale Patrizia Del Principe ed i colleghi Mauro Tursini ed Elena Bianchi e tutte le Associazioni che hanno aderito al progetto, mi auguro che quella di oggi sia solo la prima di molte altre iniziative volte alla crescita della nostra collettività e del nostro Paese.”

Al termine della cerimonia, si è esibito il coro dell’Istituto Comprensivo “Gianni Rodari”, animato dai bambini delle quinte elementari e diretto dalla Maestra Mila Giuliani.

I bambini che non hanno potuto partecipare alla cerimonia possono comunque ritirare la pergamena attestante la cittadinanza onoraria e la Costituzione della Repubblica Italiana, negli uffici dell’Assessorato alle Politiche Sociali, in via Rocco Carabba.




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