“Basta gite…” (di Stefano Leone)

Si, vero. Basta gite. Il Presidente uscente della Regione Abruzzo, con un compiaciuto Carlo Masci seduto accanto, ha tuonato: “Basta gite”. Il riferimento era quello di dire basta ad elargizioni in danaro, (ma bisognerà verificare il quando e il quanto), ad associazioni e simili per eventi in Italia e all’estero. Il Presidente Chiodi, ha sottolineato questa presa di posizione, afferrando il suo telefonino, agitandolo roteando la mano con fare insofferente, e chiamando in causa, in prima persona, uno dei membri del Cram, “…messaggi di un tal Cav. Enzo Alloggia che mi bombarda di richieste di soldi…”, così si esprime in conferenza stampa il Presidente. E ancora: “…adesso basta con le gite, ci saranno anche gli abruzzesi nel mondo, che poi sono sempre gli stessi questo Cavalier Enzo Alloggia…”. Insomma, una scivolata del Presidente uscente Chiodi brutta e di cattivissimo gusto stilistico e linguistico. In un’ottica di oculata gestione di soldi pubblici, ha ragione il Presidente uscente, a mettere freno a gite e passatelle. Ma bisogna che dica basta anche alle gite fuori porta di delegazioni regionali, per eventi e fiere; basta gite per rappresentanti della Regione, in giro per l’Italia e non solo; basta gite per consulenze pagate a peso d’oro; basta gite per le sedi all’estero che nessuno sa quali attività svolgono e cosa portano di buono all’Abruzzo. Insomma, basta gite ma basta per tutti e non solo per, “…un tal Cavalier Enzo Alloggia…”. Il Presidente uscente della Regione dovrebbe, (anzi lo sa benissimo), sapere di quale e quanto spessore siano i corregionali sparsi per il mondo. Che saranno pur sempre gli stessi, come da egli asserito in conferenza stampa, ma lo sono tanto quanto lo sono alcuni politici di casa nostra. Sempre gli stessi. A portare a conoscenza, (o forse meglio dire a ricordare), il blasone non solo teorico delle comunità abruzzesi all’estero, ha provveduto anche la “tal signora”  Ivana Santacroce Fracasso, Presidente della Federazione Abruzzese di Toronto, consultrice CRAM, in una lettera aperta che testimonia compostezza ma altrettanto sdegno per ciò che il Presidente uscente, Gianni Chiodi ha pronunciato. Senza voler cavalcare l’onda del populismo e della ovvietà, bisogna ricordare a qualcuno che, le comunità degli abruzzesi all’estero, hanno consentito, con il loro voto, l’elezione nel Parlamento italiano di personaggi che molto danno alla satira e poco alla risoluzione dei gravi problemi nel nostro Paese e della stessa regione Abruzzo. E’ sicuramente un caso, ma sono personaggi della stessa parte politica del Presidente uscente della Regione. Diciamocela tutta senza voler alzare polveroni o puntare il mirino verso nessuno: tutti possono scivolare. Questa volta anche Gianni Chiodi, uomo e politico sempre misurato e sobrio, nei modi e nelle parole, questa volta è scivolato. Lo sa bene anch’egli, essendo persona di intelletto e capacità di ragionamento e riflessione eccellenti. Tutti possono sbagliare. Egli questa volta lo ha fatto. Ma non per questo bisogna caricare le fionde ma, allo stesso tempo, non sarebbe fuori luogo se egli chiedesse scusa alle migliaia di abruzzesi che in lui riconoscono la rappresentanza della propria terra e che si sono sentiti feriti dalle sue parole.   


 



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