Maria Pacifici paganichese insignita con la medaglia d’oro al valor civile per il terremoto del 1915

- di    Raffaele Alloggia - Per il lavoro fatto in particolare durante il terremoto della Marsica del 1915, Maria Pacifici paganichese, fu insignita con la medaglia d’oro al valor civile. Questa la storia della madre del “mitico barbiere Augusto Rossi” morto appena qualche anno fa alla veneranda età di 103 anni.
Mia madre, Maria Pacifici, aveva conseguito all’epoca il diploma di ostetrica, rimasta vedova fu chiamata in servizio a Lecce dei Marsi, dove si trasferì. Per la tipologia del suo lavoro, non le fu possibile portare con sé i figli, così io e mia sorella, rimanemmo a Paganica con i nonni. Quando il 13 gennaio del 1915, ci fu la forte scossa di terremoto nella Marsica, io avevo 8 anni e ricordo, che  fu avvertita fortemente anche nel nostro territorio procurando danni a persone e abitazioni. Alla nostra famiglia arrivarono notizie che il terremoto in quella zona aveva distrutto molti paesi, Avezzano compreso. In casa eravamo molto preoccupati, ma ben presto fummo rassicurati da mia madre, la quale dopo essersi a sua volta assicurata sulle nostre condizioni, preferì rimanere a Lecce dei Marsi, per lenire le tante sofferenze dei tantissimi feriti. Raccontò tra l’altro, che dopo la forte scossa che distrusse completamente il paese, quando ancora la terra tremava, si trovò a soccorrere una donna incinta al nono mese, morta assieme a suo marito sotto le macerie della propria abitazione, portando alla luce due gemelli. Poi, con l’aiuto dei vicini di casa, dedicò loro tutto il tempo disponibile fino all’età in cui si poterono affidare all’Orfanotrofio di Amatrice, in quanto a quei tempi, pur volendoli adottare, la legge non lo consentiva. I soccorsi tardavano ad arrivare e lei in quei giorni veniva chiamata continuamente a prestare la sua opera anche in attività non di sua competenza, anche nei paesi limitrofi, completamente disastrati. Nell’ottobre del 1917 Maria, da ostetrica fece venire alla luce, Mario Spallone l’uomo che poi divenne medico di diversi personaggi tra cui Palmiro Togliatti e l’attuale presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, oltre a dedicarsi alla politica locale per lunghi anni, con il quale Maria mantenne un ottimo rapporto fino alla sua morte. 
A mia madre, raccontava Augusto mostrandomi con orgoglio un diploma, gli fu conferito dal Collegio delle Ostetriche della Provincia dell’Aquila e insignita con la medaglia d’oro al valore civile, con questa motivazione:                                                 "Dal 1915 al 1956 ininterrottamente e in condizioni rese sovente difficili dall’ambiente, dalle calamità e dagli eventi bellici svolse la sua missione umanitaria prodigandosi con il consapevole senso del dovere, profondo spirito di sacrificio ed esemplare abnegazione”. L’Aquila 21 dicembre 1961.

                        


 



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