Ogni anno 5 milioni di persone sono morse da serpenti

Ogni anno 5 milioni di persone sono morse da serpenti
(tra i serpenti velenosi la vipera Ursini sul Gran Sasso)     
 
(da WebMagazine)-          Nel primo numero del 2010, la rivista Lancet, con un approfondimento a cura di David A.Warrel, docente all’Università di Oxford, lancia un allarme: ogni anno più di 5 milioni di persone sono morse da un serpente.

A intervenire è stata anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha identificato il morso di serpente come una problematica dimenticata assieme al morbo di Chagas e alla Leishmaniosi. I serpenti maggiormente velenosi spesso vivono in zone di povertà e abbandono, come il sud America e il Pakistan; in questi casi una corretta campagna d’informazione potrebbe prevenire gli incidenti e ridiminuire il numero di amputazioni, spesso necessarie.

I paesi considerati a rischio, per ridurre il fenomeno, si avvalgono della collaborazione degli ‘snake hunter’, cioè di cacciatori di serpenti che hanno il compito di catturare le specie pericolose, restandone purtroppo in alcuni casi anche vittime: il comportamento dei serpenti, infatti, può essere imprevedibile in situazioni di pericolo. Si tratta di un mestiere molto pericoloso che può essere svolto solo da chi conosce molto bene i serpenti e il loro habitat, oltre alle tecniche di cattura. Un lavoro che affascina molto soprattutto i turisti che quando giungono in queste terre sono curiosi di trascorrere una giornata andando a caccia di serpenti.

Nei paesi dell’India, del Sud Est Asiatico la mortalità è alta: molte delle vittime, infatti, ricorrono a metodi tradizionali di cura senza rivolgersi a veri e propri medici. Alcuni studi hanno rilevato che solo l’8% del 27% delle persone attaccate da serpenti si rivolge presso una struttura ospedaliera per ricevere adeguate cure.

In Italia a rischio sono solo alcune specie di vipere considerate velenose. Un tempo, quando era maggiore il lavoro nelle campagne, il rischio era più alto. Oggi, anche grazie all’applicazione di moderne tecniche zootecniche, il problema esiste solo per i cacciatori e i loro cani. Il morso della vipera non è in tutti i casi mortale, dipende dalle dimensioni dell’animale e dalla quantita di veleno presente in quel preciso momento nelle sue ghiandole. Rimane comunque opportuno rivolgersi a un medico in ogni caso.

Nel nostro paese, molte specie di serpenti rischiano l’estinzione, è quindi importante preservarli. Le specie di vipere mortali rientrano in quattro categorie: vipera aspis, che vive sugli Appennini, la berus, la vipera del corno che abita le alpi orientale e la vipera Ursinii che si trova in Molise, Abruzzo e sul Gran Sasso. La mortalità in Italia si aggira intorno ai 10-15 casi l’anno. Il morso provoca forte dolore che paralizza l’arto e il decesso è causato dal contatto del veleno con gli organi interni. Il caldo è un fattore che aumenta la tossicità poiché mette in circolo più velocemente la sostanza letale favorita dalla vasodilatazione.



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