Tra dubbi e speranze, quale futuro per Prato Selva?
Posted by Antonio Giampaoli | 2014-01-21 | Commenti: 3 | Letto 988069 volte
FANO ADRIANO - Dopo quarant’anni di attività, quest’anno gli impianti di Prato Selva non hanno riaperto.
La stagione sciistica 2013/14 sembra ormai irrimediabilmente compromessa.
Lo stesso tentativo di gara per la gestione dell'impianto di Prato Selva, messo in atto dalla Gran sasso Teramano, è andato deserto.
Il futuro?
E' stato questo l'angoscioso interrogativo del convegno-dibattito che si è svolto oggi a Fano Adriano, dal titolo emblematico:«Quale futuro per Prato Selva e Fano Adriano?».
All’incontro hanno partecipato: il Sindaco Adolfo Moriconi, il Presidente della Gran Sasso Teramano Marco Bacchion ed il direttore Ferdinando Marsilii, il presidente del Bim Franco Iachetti, l’onorevole Giulio Cesare Sottanelli e il presidente dell’associazione “Uniti Per Fano Adriano” Tommaso Ceci.
All’incontro erano presenti tanti cittadini e operatori della montagna teramana.
Gli interventi più significativi:
Il direttore della Gran Sasso Teramano Fernando Marsilii:
«La Gran Sasso Teramano ha portato avanti in questi mesi un tentativo di gara per la gestione dell’impianto di Prato Selva per i prossimi tre anni: Due inviti che sono andati entrambi deserti.
Poi è stata aperta una fase di licitazione privata e ci sono tre operatori di Fano Adriano che hanno presentato una proposta economica".
Tommaso Ceci, presidente dell’associazione “Uniti per Fano Adriano":
"La stagione invernale è oramai gravemente compromessa, ci sono forti dubbi che l’impianto possa ripartire a settembre: Prato Selva è l’unica stazione che lavora undici mesi l’anno in Abruzzo.La mancata programmazione ha comportato la chiusura dell’impianto».
Ottimista il sindaco Adolfo Moriconi:
"Per quanto riguarda la riapertura sono ottimista, il Comune si è fatto parte attiva e credo che tra breve anche per quest’anno riusciremo ad aprire. Sul futuro invece c’è un interrogativo, dovuto al prolungamento della vita tecnica del Campo dei Venti con l’Abetone e tra due anni al massimo ci sarà il problema del rinnovo della seggiovia, se ci saranno i fondi per costruire un nuovo impianto questo non lo so dire».
- da IL CORRIERE D'ABRUZZO -
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