Pannelli solari a Rocca Calascio, bloccata la demolizione

 I pannelli solari installati a Rocca Calascio non vanno demoliti. Il Tar ha dato ragione all’imprenditore Paolo Baldi, che nell’antico borgo di Calascio gestisce dagli anni ’90 una struttura ricettiva, dove nel 2004 ha installato un impianto di pannelli solari per la produzione di acqua calda per uso domestico e riscaldamento a servizio degli immobili di sua proprietà. Avendo omesso di presentare la denuncia di inizio di attività, nel 2007, Baldi aveva presentato un’istanza per la sanatoria, respinta dal Comune, che aveva poi impugnato il provvedimento, emettendo anche un’ordinanza di demolizione. Da qui è partito un ricorso al tribunale amministrativo, predisposto dall’avvocato Fausto Corti. Il Tar ha stabilito che, pur esistendo un regolamento edilizio comunale per i centri storici che prevede il divieto di realizzare pannelli solari sulle coperture e sulle aree, nel caso in questione si può applicare l’eccezione al divieto, contenuta nello stesso regolamento, in quanto la struttura, nell’insieme, non altera le prospettive visibili e nemmeno l’ambiente circostante. Esito favorevole anche per un altro ricorso, sempre presentato al Tar dall’imprenditore di Rocca Calascio nei confronti del Comune, che aveva revocato una precedente delibera di giunta con cui si autorizzava la collocazione di tubazioni sulla strada pubblica. Il borgo di Rocca Calascio ricade all’interno del Parco nazionale del Gran Sasso, a un’altitudine di 1460 metri, ed è conosciuto nel mondo per la presenza della rocca, una delle più elevate d’Italia, e dell’antico borgo sottostante, fino a qualche anno fa disabitato e poi ristrutturato, con la creazione del piccolo albergo con ristorante di proprietà di Baldi

 



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