Tragedia a Campo Imperatore dopo due gioni di coma è morto il giovane travolto dalla slavina

Mario non ce l’ha fatta. Ieri mattina, infatti, dopo un lieve miglioramento delle condizioni, l’encefalogramma è tornato piatto e i medici dell’ospedale Mazzini di Teramo, dove il giovane sciatore era ricoverato, ne hanno dichiarato la morte. Il decesso ha fatto accelerare gli aspetti dell’indagine, che comunque ha solo una natura tecnica, per cui il pm David Mancini ha disposto per oggi l’autopsia. I funerali del 32enne medico Mario Celli si terranno quasi certamente nella giornata di domani. Si chiude così una vicenda tragica caratterizzata da un grave incidente in montagna, la speranza nel miracolo per poi ricadere nel dramma. Tutto è iniziato in seguito a un maledetto fuori pista che il pur esperto sciatore e snowbordista stava facendo con il fratello Paolo. Mario è stato il primo a muoversi nel vallone Scontrone sul Gran Sasso e ha involontariamente provocato la slavina che lo ha investito. Sommerso da un peso di oltre sette quintali e sotto due metri lo sciatore è stato soccorso prima dal fratello e poi dalla polizia e dai vigili urbani. Nel giro di mezzora il ferito, già in condizioni disperate, era già al pronto soccorso dell’ospedale di Teramo dove i medici, compresa la gravità del caso, hanno tentato l’impossibile. Il giovane è stato sottoposto a un raro intervento di emodinamica con aspirazione del sangue poi «ripompato» a una temperatura più calda. I battiti del cuore sono ripresi e qualcuno ha gridato al miracolo. Ma la speranza è durata pochissimo visto che alcune ore dopo le condizioni sono tornate disperate. Nella mattinata di martedì, tolta la sedazione, i medici avevano confidato in una ripresa della vitalità ma l’encefalagramma è risultato piatto per cui si è capito che non vi erano speranze. Due giorni fa il fratello del giovane era stato ascoltato come persona informata sui fatti dalla squadra Mobile e in quell’occasione ha confermato la ricostruzione della tragedia per come era stata tratteggiata dagli investigatori. Si è appreso che in quella zona vi erano solo i due fratelli mentre un terzo che era con loro si è allontanato. Del resto il rischio di slavine era ben noto e il livello di probabilità di tale evento era di 3 su una scala che arriva a cinque. Il sindaco, comunque, ha disposto con un’ordinanza il divieto di fuori pista in tutto il territorio di sua competenza con multe fino a 500 euro. In segno di lutto per la tragedia questa sera il locale «Set action stage» a Monticchio resterà chiuso. Lo rendono noto i gestori che «si stringono intorno alla famiglia».

- da Il Centro -



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