Recuperata la reliquia di Wojtyla, mancano solo alcuni filamenti

Dopo la teca e la croce, è stato ritrovato anche il pezzetto di stoffa intriso del sangue di Giovani Paolo II. La gran parte del tessuto contenente il sangue di Papa Giovanni Paolo II è stata trovata nel garage di uno dei tre giovani denunciati ieri per il furto della reliquia. Il frammento è stato ricostruito dal vescovo ausiliario dell' Aquila, Giovanni D'Ercole, secondo il quale mancano solo alcuni filamenti. A portarla via, nella notte tra sabato e domenica, sono stati tre giovani del posto, poco più che diciottenni, che avevano intenzione di rivendere l'oggetto sacro, ma non comprendendone il valore, hanno gettato il tessuto intriso del sangue di papa Wojtyla per conservare solo la parte metallica della teca. La conferma di quanto anticipato al Centro da fonti di polizia è arrivata dato dallo stesso monsignor D'Ercole nel corso di una conferenza stampa congiunta con la polizia e i carabinieri. Il vescovo ausiliario si è detto «felice», sostenendo che il frammento di tessuto è stato da lui personalmente ricostruito e che mancherebbero soltanto alcuni filamenti d'oro che la polizia sta ancora cercando con l'impiego della task force della Scientifica. I tre ladri, Simone Scopano, Davide Celletti e Alessandro Acierno, sono stati individuati dagli agenti della squadra mobile della Questura aquilana, diretti da Maurilio Grasso. Agli agenti che li hanno fermati hanno confessato di averla rubata ma hanno anche detto di averla buttata e di non ricordare dove avessero abbandonato la preziosa refurtiva, pur fornendo informazioni utili a circoscrivere le ricerche. Sono stati quindi rimessi in libertà. A loro carico solo una denuncia per furto. I poliziotti hanno trovato la parte in ferro della teca nei pressi della basilica di Collemaggio, poco lontano dal Sert. E insieme c'era anche una croce rubata dallo stesso santuario. Oggi è stato ritrovata anche la vera propria reliquia. La reliquia è un brandello della tonaca che il Pontefice indossava quando rimase vittima dell'attentato in piazza San Pietro il 13 maggio 1981. Il Papa polacco, che sarà proclamato Santo il prossimo 27 aprile, era molto affezionato a questa parte di montagna abruzzese che spesso raggiungeva per passeggiare, meditare e sciare.



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